La crisi di governo è arrivata a una svolta: il premier incaricato Mario Draghi alle ore 19 è salito al Quirinale, dove ha sciolto la riserva e ha conferito con il capo dello Stato Sergio Mattarella. Con il presidente della Repubblica è stata discussa la lista dei ministri partorita in questi giorni in seguito alle lunghe consultazioni con le forze politiche. Inevitabilmente la spinta positiva è arrivata nella serata di ieri, quando gli iscritti sulla piattaforma Rousseau hanno dato il via libera al Movimento 5 Stelle per il sostegno all’esecutivo guidato dall’ex numero uno della Banca centrale europea. Dopo il “sì” dei grillini la partita si era spostata tutta sui nomi, con un rilevante silenzio che ha rallentato la frenesia a cui eravamo abituati alla vigilia della nascita di un nuovo governo. Il riserbo è stato totale ed erano circolate solamente indiscrezioni sui quotidiani, mentre tutti i partiti avevano riferito di non essere stati contattati nel corso di queste ore.
Lo stesso Draghi dopo aver sciolto la riserva ha letto la nuova squadra di ministri, composta da 8 tecnici e 15 politici (8 donne e 15 uomini). Le quote delle figure politiche riguardano 4 per i 5 Stelle, 3 per il Partito democratico, 3 per la Lega, 3 per Forza Italia, 1 per Liberi e uguali e 1 per Italia Viva. Lo scacchiere sarà così formato: ai Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà; all’Innovazione tecnologica Vittorio Colao; alla Pubblica amministrazione Renato Brunetta; agli Affari regionali Maria Stella Gelmini; al Sud Mara Carfagna; alle Politiche giovanili Fabiana Dadone; alle Pari opportunità e alla Famiglia Elena Bonetti; alle Disabilità Erika Stefani; al Turismo Massimo Garavaglia; agli Esteri Luigi Di Maio; al Viminale Luciana Lamorgese; alla Giustizia Marta Cartabia; alla Difesa Lorenzo Guerini; all’Economia Daniele Franco; allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti; alle Politiche agricole Stefano Patuanelli; alla Transizione ecologica Roberto Cingolani; alle Infrastrutture Enrico Giovannini; al Lavoro e alle Politiche sociali Andrea Orlando; all’Istruzione Patrizio Bianchi; all’Università Cristina Messa; ai Beni culturali Dario Franceschini; alla Salute Roberto Speranza. Come sottosegretario alla presidenza del Consiglio verrà proposto Roberto Garofoli.
Quanto ai tempi, domani alle ore 12 ci sarà la cerimonia del giuramento. Successivamente si recherà in Parlamento per incassare la fiducia dal Senato martedì e dalla Camera mercoledì, ma si attendono conferme in merito al passaggio parlamentare. Sul tavolo resta la non indifferente questione dell’ipotetica scissione grillina, che potrebbe causare la fuga di diversi eletti e comportare la perdita di terreno tra le fila giallorosse. Nel frattempo viene confermata la fiducia del mercato nei confronti di Draghi: in chiusura di settimana lo spread Btp-Bund si è attestato a 91.5, in scia dei nuovi minimi storici registrati dal nostro decennale.
LE REAZIONI – Non sono tardate ad arrivare le prime reazioni politiche. “Imprese, turismo, disabilità. Lega da subito al lavoro pancia a terra per aiutare e rilanciare il cuore dell’Italia “, è il messaggio postato sui social da Matteo Salvini. Gli ha fatto eco Nicola Zingaretti, segretario del Partito democratico, in un post sul proprio profilo Facebook: “Buon lavoro al nuovo governo Draghi che sosterremo con lealtà e convinzione. Auguri alla sua squadra scelta in piena autonomia dal presidente“. Ansa