A un passo dal baratro: la rottura e la conta, in Aula al Senato. Si trova lì, il governo Conte 2. La crisi si avvita: la nuova bozza di Recovery plan, inviata ai partiti dopo ore di tensione e “irritazione” tra Iv e gli alleati, non sembra soddisfare Italia viva. E come una partita a poker, dopo la disponibilità al dialogo e al rimpasto data da Giuseppe Conte, Matteo Renzi prova a rilanciare e lasciare al premier il cerino della crisi.
“Il premier dovrebbe prendere atto che questa esperienza è al capolinea – secondo la ministra di Iv Teresa Bellanova – e dire se siamo in grado tutti di ripartire. Il tempo per quanto mi riguarda è finito: ora servono risposte. Sono mesi che chiediamo un accordo programmatico perché non si può andare avanti con un Dpcm o un decreto alla settimana. Noi critichiamo e avanziamo proposte: il punto è -conclude – se le proposte vengono accolte. Prima del cdm vogliamo vedere tutto il testo del Recovery plan per confrontarci con i nostri parlamentari. Sappiamo che c’è il tentativo di campagna acquisti in corso: purtroppo al premier non sta andando bene. Noi ci vogliamo confrontare con i parlamentari per chiarire per bene di cosa stiamo parlando. Noi – aveva dichiarto in precedenza la ministra – stiamo facendo grande sforzo perchè per me il tempo è già finito. Ora bisogna dire che cosa si vuole fare: Conte vuole misurarsi con la soluzione dei problemi allora non minacciasse di andare in Parlamento perchè in Parlamento bisogna andare, in Parlamento si va e si avanzano le proposte, se si ha il consenso si governo se no si passa la mano. Noi parleremo con un documento in modo che nessuno possa ricostruire retroscena. Non chiediamo posti in più ma soluzioni che non sono arrivate. Già oggi ci devono essere dei segnali molto chiari. Si cominci a scendere dal piedistallo. Qui nessuno è insostituibile, non lo sono io, non lo è Iv, non lo è neanche il presidente del Consiglio. Anche il Pd ha posto problemi poi se si vuole derubricare tutto perché si vuole isolare Renzi, facciano i loro giochetti. Anche Zingaretti in passato al tavolo con Crimi e Conte ha messo dei punti al tavolo per un un impianto programmatico. Ora sono risolti tutti i problemi?”.
“La situazione del paese non tollera rinvii – taglia corto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti – e attendiamo sviluppi della situazione già nella giornata di oggi e domani. E’ un passaggio fondamentale per gli sviluppi del governo che – sottolinea – noi sosteniamo con la massima lealtà”.
“Questo governo deve andare avanti – rincara il ministro degli esteri Luigi Di Maio su Facebook – il Paese non può rischiare di cadere nell’immobilismo, non sono accettabili giochi di palazzo, ma serve trasparenza. Lavoriamo tutti a un patto di governo più articolato che dia certezze sui temi ad ogni forza politica – afferma -, ma insieme a Giuseppe Conte che va rispettato e sostenuto. Se dobbiamo discutere di qualcosa – prosegue Di Maio – non discutiamo di poltrone ma di temi. Se la direzione è quella di individuare un percorso che porti a una maggiore efficienza e concretezza ben venga. Il MoVimento 5 Stelle – dice ancora – è la prima forza in Parlamento e deve farsi valere di più, proponendo ai nostri partner un nuovo patto per l’Italia anche con le riforme costituzionali e nuovi strumenti per sostenere famiglie, imprese e lavoratori, soprattutto autonomi, che sono quelli ad aver subito il colpo più grande dalla crisi”. “Non possiamo rischiare di perdere i soldi del recovery plan – ribadisce infine Di Maio – , perché significherebbe dare il colpo di grazia alla nostra economia”. Ansa