Il Parlamento approva quasi all’unanimità il quarto scostamento del bilancio dall’inizio della pandemia, liberando così circa otto miliardi di euro necessari per finanziare nuove misure a favore del rinvio delle tasse e privilegiando chi ha subito un calo di fatturato. Un voto bipartisan in un clima di convergenza e di dialogo, come auspicato dal Colle, grazie alla rinnovata unità, raggiunta a fatica dal centrodestra dopo giorni di tensione.
Alla fine tra l’area moderata di Forza Italia e l’ala leghista più intransigente, passa la linea ‘berlusconiana’ del via libera unitario. Un esito al quale Berlusconi lavorava da settimane, promosso anche da FdI e poi cavalcato anche da Matteo Salvini, che, seppure tra qualche mal di pancia interno, si trova comunque leader – a suo dire – di un’opposizione unita e coesa. Ma anche responsabile e credibile, attenta alle esigenze degli autonomi e delle partite Iva, elettorato tradizionalmente vicino alla Lega. Detto questo in serata, Berlusconi calca la mano parlando di “un primo passo nella strada giusta di unire le forze contro la pandemia”, quella della “collaborazione istituzionale”, che recepisce “l’appello del Capo dello Stato”. Ma va oltre, definendo l’opposizione “un’alternativa responsabile alla guida del Paese”. Un voto bipartisan salutato dal premier Giuseppe Conte, come un “ottimo segnale in questo momento di particolare difficoltà per il Paese”. Soddisfatto anche Nicola Zingaretti: “L’Italia che si unisce sulle cose da fare in questa drammatica emergenza è una buona notizia”.
Soddisfazione anche dai 5stelle che comunque,così come fa il centrodestra, prende le distanze da qualunque ipotesi di una possibile integrazione nella maggioranza di Forza Italia. La sintesi arriva alla fine di una giornata convulsa. A ora di pranzo i tre leader del centrodestra convocano una conferenza stampa al Senato, subito dopo il voto unanime della Camera a favore del nuovo deficit. Il vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, annuncia che Fi-Lega ed Fdi hanno votato con la maggioranza facendo “prevalere l’nteresse degli italiani come priorità assoluta”. Ma ribadisce, a scanso di equivoci che, “non cambia nulla”, che Fi rimane “distinta dal governo”. Soddisfatta anche Giorgia Meloni, che da giorni interpreta il ruolo di mediatrice, a tutela dell’unità della coalizione: “Il governo ci dà ragione seppure con ritardo. Abbiamo costretto la maggioranza – esulta la leader FdI – a rivedere le sue posizioni. Siamo compatti, nessun partito singolarmente avrebbe portato questi risultati”. Sulla stessa linea, Matteo Salvini che definisce il si allo scostamento “un successo”, visto che a suo dire “il governo ha capito che da solo non va da nessuna parte”, ed è stato “costretto a ascoltare non il centrodestra unito, ma il Paese”. Ansa