Manovra: Consiglio ministri approva il testo. LEGGI TUTTO

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Palazzo Chigi, sede del Governo Italiano

Il Consiglio dei ministri ha approvato il testo della legge di bilancio. La manovra, che aveva ricevuto un via libera salvo intese circa un mese fa. “Ci vorrà ancora qualche ora, penso che domani o al massimo nelle prime ore di mercoledì” la manovra sarà trasmessa alle Camere.

Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà lasciando Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera definitivo alla legge di Bilancio. “In Consiglio dei Ministri abbiamo approvato la Legge di bilancio 2021, con la quale stanziamo oltre 38 miliardi per aiutare il tessuto sociale e produttivo ad affrontare e superare l’emergenza. È una Manovra importante e ambiziosa, che interviene sul presente e sul futuro del Paese e che rafforza la rete di protezione per imprese, famiglie e lavoratori”. Lo scrive su Fb il ministro Nunzia Catalfo, elencando il pacchetto di misure per lavoro e welfare. Si va dagli sgravi per le assunzioni di giovani e donne e la proroga della Cig ai “500 milioni per le politiche attive” ai “25 milioni per il Fondo caregiver”, ai “100 milioni nel biennio 2021/22 per l’apprendistato duale”. Per sostenere il mercato del lavoro, in manovra, ricorda Catalfo, ci sono “sgravi al 100% per le aziende che assumono lavoratori under 35“, ma anche per chi assume “donne disoccupate al Sud e per le imprese che assumono donne disoccupate da almeno 24 mesi nel resto d’Italia” oltre alla “proroga della decontribuzione al 30% per le aziende del Mezzogiorno”.

Un confronto sui provvedimenti economici e su come coordinare l’opposizione in Parlamento in vista della discussione sulla legge di bilancio. E’ stato questo, a quanto riferiscono fonti di centrodestra, il tema al centro del vertice tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, che si è svolto questa sera a Montecitorio. Alla riunione, durata pochi minuti, si sarebbe collegato Silvio Berlusconi.

Un nuovo scostamento di bilancio, tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima. E’ l’ipotesi di cui si sarebbe discusso nel corso della riunione del Consiglio dei ministri. A quanto viene spiegato, al tavolo del Cdm non sarebbero state fatte ancora cifre, ma in ambienti governativi viene accreditato come probabile che la richiesta di nuovo deficit si aggiri attorno ai 20 miliardi. Allo scostamento dovrebbe essere legato il nuovo decreto con gli aiuti alle imprese in difficoltà per l’emergenza Covid.

LE MISURE

Entrano nuove misure, da sisma a medici Inps – Entrano ancora nuove misure nella bozza della legge di Bilancio che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri: in tutto si tratta di una trentina di norme che vanno dalle autorizzazioni di spesa per i vari ministeri alla stabilizzazione di contratti a tempo determinato negli Uffici speciali per la ricostruzione post-sisma fino alla possibilità per l’Inps di assumere 189 medici per “assicurare il presidio delle funzioni relative all’invalidità civile e delle attività medico-legali in materia previdenziale e assistenziale”. Il nuovo articolato scende però da 248 a 228 articoli, perché 45 voci che comparivano nella bozza precedente, dal servizio civile alle missioni internazionali ai caregiver, “non necessitano di norme in quanto sono rifinanziate direttamente nei pertinenti capitoli di Bilancio”. 

Nessun intervento rivalutazione pensioni – La stretta attualmente in vigore sulla rivalutazione delle pensioni dovrebbe finire, come previsto, alla fine del 2021 e dal 2022 scatterà il nuovo meccanismo con solo tre fasce (100% fino a 4 volte il minimo, 90% tra 4 e 5 volte il minimo e 75% sopra questa soglia). Scompare, infatti, dall’ultima bozza della manovra ogni riferimento alle misure sulla perequazione automatica degli assegni, introdotte con l’ultima legge di Bilancio. Nelle prime bozze si prevedeva una proroga di un anno, fino quindi a tutto il 2022, dell’attuale stretta, che fa salvi gli assegni fino a 4 volte il minimo e riduce la perequazione con diverse percentuali, fino ad arrivare al 40% per i trattamenti superiori a 9 volte il minimo.

2.800 assunzioni al Sud per buon uso Fondi Ue – Le amministrazioni del Mezzogiorno che ricoprono ruoli di coordinamento, di gestione e di utilizzazione dei fondi della coesione potranno procedere all’assunzione a tempo determinato e con oneri a carico degli stessi fondi strutturali europei di personale che verrà selezionato tramite concorso: si legge nell’ultima bozza della manovra, in cui si specifica che le assunzioni possono arrivare a 2.800 e che le regioni interessate sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La spesa massima autorizzata è di 126 milioni annui per il triennio 2021-2023. “Il rafforzamento della capacità amministrativa – viene specificato nella relazione illustrativa all’articolo – è un elemento cruciale dell’utilizzo efficiente ed efficace dei Fondi della politica di coesione”.

Credito imposta investimenti al Sud fino a 2022 – In Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, il credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, inclusi i progetti di ricerca e sviluppo in materia di COVID-19, viene prorogato per il 2021 ed anche per il 2022. Lo si legge nell’ultima bozza della manovra, in cui viene specificato che lo sgravio è del 25% per le grandi imprese che occupano almeno 250 persone, il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è almeno pari a 43 milioni di euro; del 35% per le medie imprese, che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro; e del 45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro. La proroga era una delle misure annunciate già al cdm di ottobre, ma solo per il 2021.

Piano Transizione 4.0 potenziato e strutturale, con le misure prorogate per il prossimo biennio: valgono 24,8 miliardi, secondo quanto si apprende, gli incentivi per gli investimenti delle imprese in beni strumentali e in beni immateriali. Tutti i crediti d’imposta vengono prorogati per 2 anni, compresi quelli per Ricerca e sviluppo, innovazione e design. Prorogato anche il credito d’imposta Formazione 4.0, per cui diventano ammissibili anche le spese dirette per la formazione di dipendenti e imprenditori. Per tutti aumentano aliquote e massimali: nel caso dei beni strumentali si passa dal 6% al 10%, percentuale che sale al 15% nel caso di investimenti effettuati nel 2021 per implementazione del lavoro agile.

“Il Governo ci chiama al confronto dopo l’approvazione della legge di Bilancio e dopo averla illustrata sui social. In coerenza con i metodi del Governo anche noi diffonderemo subito le nostre posizioni e proporremo al Governo lo streaming dei nostri confronti”. Lo dice il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, prima dell’incontro con il governo non ancora cominciato sulla manovra, esprimendo così la protesta del sindacato. Ansa