“Abbiamo una tradizione di problemi elettorali in questo Paese”. Lo twitta Donald Trump citando Jonathan Turley, analista legale e penalista. Il presidente torna su Twitter dopo un silenzio di oltre dieci ore seguito alla sua sconfitta. “In Pennsylvania c’è un ordine della Corte Suprema per la separazione” dei voti ricevuti dopo l’Election Day. “Si tratta di un grande numero di schede – prosegue Trump citando Turley -. Quando si parla di un problemi di sistema si parla di come le schede vengono autenticate perché se c’è un problema di autenticazione questo potrebbe avere un effetto sulle intere elezioni”.
La giornata più nera di Donald, che non vuole mollare
‘You are fired!’, sei licenziato. Quante volte Donald Trump ha pronunciato quella frase, espressione che meglio di altre racchiude il suo carattere impetuoso e istintivo, una filosofia di vita ereditata dalla sua famiglia. Tutti aspetti che hanno caratterizzato i suoi quattro anni alla Casa Bianca. Ora però ad essere silurato è stato lui, congedato dagli elettori in elezioni presidenziali trasformatesi in un vero e proprio referendum sulla sua persona. In queste ore è questo che più gli brucia. Anche se si tratta di una sconfitta con l’onore delle armi, visto l’entusiasmo che ancora una volta Trump è riuscito a scatenare in una parte dell’America, quella più profonda e spesso trascurata e snobbata dalla politica di Washington. La sua giornata più nera è iniziata nel fortino della Casa Bianca, nel quale si è asserragliato dall’Election Day senza più mettere il naso fuori. Dopo un tour de force finale della campagna elettorale che, a dispetto dei suoi 74 anni e del virus che lo ha aggredito a meno di un mese dal voto, lo aveva portato a fare anche cinque comizi al giorno in giro per il Paese. La luce del sole l’ha rivista proprio nel giorno della sua debacle, quando poco prima dell’atteso annuncio del trionfo di Joe Biden lo hanno convinto ad uscire per passare alcune ore sul campo da golf.
Non prima di aver twittato il suo ultimo cinguettio da presidente nel pieno delle sue funzioni: “Ho vinto io le elezioni, e di molto!”. Quando la Cnn proclama Biden vincitore è già sul green, come immortalano le immagini rubate dai fotografi, scuro in volto e rassegnato. Ma non indomito, deciso a non mollare. Gli ultimi giorni, in attesa dei risultati, Trump li ha passati chiuso nello Studio Ovale con i suoi più stretti consiglieri e con i suoi legali, per mettere a punto una strategia in grado di ribaltare il risultato delle urne. Un risultato che in alcuni momenti lo aveva fatto sperare. Del resto la parola “sconfitta” non esiste nel vocabolario di The Donald. Ma a riportarlo con i piedi per terra nelle ultime ore è stata soprattutto la figlia Ivanka, l’unica che ha davvero un ascendente su di lui, ed in grado di calmarlo, placarlo, convincerlo nei momenti più difficili.
Quelli in cui Trump tira fuori quel carattere istintivo che spesso lo porta ad andare ben sopra le righe, se non fuori controllo. Il compito più difficile è convincerlo che non è stato un voto su di lui, sulla sua persona. E nella sua mente le immagini della folla di fan in delirio durante i suoi comizi-show forse lo aiuteranno ad alleviare questo difficile momento. E a pensare che un futuro ci può ancora essere. Ansa