Sta generando un vero e proprio terremoto mediatico la notizia di queste ore secondo cui papa Francesco avrebbe aperto alle unioni civili, dichiarandosi favorevole alla legge che le regolamenta e definendole addirittura una famiglia. «Le persone omosessuali», avrebbe detto il pontefice, «hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo».
Queste esternazioni sarebbero contenute in un documentario uscito ieri alla Festa di Roma a firma di Evgeny Afineevsky. Dagli spezzoni anticipati il Papa parla di «convivencia civil» (e non di «union civil»), quindi la prudenza è d’obbligo. Ad ogni modo, anche se quanto anticipato fosse vero, paradossalmente la notizia non consisterebbe nell’apertura di Papa Francesco alle unioni civili quanto nel contraddire sé stesso, sia rispetto ai suoi anni da cardinale – quando definì le unioni civili frutto dell’«invidia del Demonio» (22.6.2010) – sia ai suoi anni da pontefice, durante i quali ha più volte ribadito che «la famiglia è soltanto quella composta da uomo e donna» (16.6.2018). Come mai questo testacoda? Questo è il vero giallo.
Ad ogni modo, dato che tanti amici – sopravvalutandomi – mi stanno scrivendo allarmati da questa uscita papale che, se vera, sarebbe di gravità inaudita, rispondo loro qui dicendo che sono sereno e consigliando loro di fare altrettanto. La verità sulla famiglia e sul suo essere fondata sul matrimonio (tra uomo e donna) non è un fatto cattolico ma umano, come ho cercato di spiegare (senza mai citare un solo testo sacro né un Papa) nel mio primo libro. C’è infatti una massa sterminata di evidenze antropologiche e sociologiche – dagli studi di George Peter Murdock a quelli di Pierpaolo Donati – che dimostra come, pur con tutte le fluttuazioni sociali, religiose, anagrafiche, economiche, di codifica del rito, valoriali, la famiglia sia quella tra uomo e donna. Punto.
Non solo. Disponiamo di inequivocabili riscontri rispetto al fatto che tutte le società, antiche e recenti, che hanno provato a liquidare la famiglia hanno avuto due esiti soltanto: sono tornate sui loro passi oppure sono scomparse. E rispetto a questo, attenzione, nessun legislatore, nessuna Corte Costituzionale perfino nessun Papa può dire nulla: contra factum non valet argumentum. Senza naturalmente dimenticare che, anche sotto il profilo morale, la verità cristiana sulla famiglia come unione nuziale tra uomo e donna poggia, pur avendole fecondate e rinnovate, sulle basi della morale classica, quindi su una tradizione plurimillenaria. Stiamo insomma sereni, amici. La famiglia è e resta quella di sempre. E le parole di nessuno potranno mai cambiare questa realtà granitica.