Ci sono il vigile urbano di Gela morto a 56 anni e il commercialista catanese che se n’è andato a 70. Ci sono la coppia di anziani di Mezzojuso e i tre vecchietti di una casa di riposo di Sambuca di Sicilia. Sono queste le ultime vittime del Covid-19, vite interrotte che aggravano un bilancio ogni giorno più pesante.
A morire sono soprattutto gli anziani. L’età media dei morti da coronavirus in Sicilia, analizzando le due settimane che vanno dal 27 settembre al 13 ottobre, è di circa 79 anni, in linea con la media del Paese di 80 anni. Sono più colpiti gli uomini, rispetto alle donne. Il 62 per cento delle vittime, secondo una studio nazionale dell’Istituto superiore della sanità, aveva più patologie, precedenti al virus. In Sicilia, da marzo ad oggi, è morto il 5 per cento dei contagiati.
Il più anziano a morire, nelle ultime settimane in Sicilia, è stato un paziente di 98 anni del Palermitano. I più giovani sono due persone di 56 anni, registrati nei bollettini diffusi dal ministero della Salute il 30 settembre e il 12 ottobre. Uno dei due, l’ultimo cronologicamente, era un vigile urbano di Gela, ricoverato il 19 settembre all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta per una polmonite da coronavirus. Dopo qualche giorno nel reparto di malattie infettive, è stato trasferito in terapia intensiva dove è morto.
“Dopo l’estate, l’età media dei contagiati si è abbassata perché erano soprattutto i giovani a essere in giro. L’età dei deceduti, da quanto notiamo, resta in linea di massima sempre la stessa: la maggior parte dei morti sono anziani e hanno già problemi di salute”, racconta Cascio, direttore di Malattie infettive del Policlinico di Palermo.
Dal 1 settembre a ieri, i morti in Sicilia per Covid-19 sono stati 75, poco più del 20 per cento sul totale di 362 deceduti dall’inizio dell’emergenza. L’incremento c’è stato soprattutto a ottobre. Per fare un raffronto, a marzo le vittime nell’Isola furono 81, ad aprile il bilancio arrivò a 154. ” Premettendo che ogni decesso è doloroso, possiamo dire che non parliamo ancora di numeri elevati. Ma, sicuramente — continua Cascio — la curva dei morti e dei ricoverati in terapia intensiva stanno crescendo in maniera preoccupante, anche se molto più lentamente rispetto a marzo”.
Il giorno più drammatico dell’ultimo periodo è stato il 16 quando il bollettino ha registrato 10 vittime nell’Isola. A Sambuca di Sicilia, borgo dichiarato zona rossa dal presidente della Regione Nello Musumeci, i numeri prendono forma. Qui il focolaio è scoppiato in una casa di riposo, in cui sono contagiati una quarantina di persone tra ospiti e operatori. Tre anziani non ce l’hanno fatta. Così come una coppia di vecchietti di Mezzojuso, altro comune zona rossa, morti la settimana scorsa. Per una decina di giorni, riportano le cronache, erano febbricitanti e tossivano. Le condizioni di salute gravi di entrambi non sono state d’aiuto, dopo pochi giorni sono deceduti, a qualche ora di distanza, prima la moglie e poi il marito. Si è capito che fosse stato il Covid a colpire i due, soltanto quando il rianimatore del 118 ha effettuato i tamponi: positivi. Rep Palermo