Via libera del Consiglio dei ministri alla Nota di aggiornamento al Def (Nadef), con il nuovo quadro macroeconomico che farà da cornice alla prossima manovra. La Nota di aggiornamento al Def “definisce il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima legge di bilancio, che avrà come obiettivo quello di sostenere la ripresa dell’economia italiana nel triennio 2021-2023, in stretta coerenza con il prossimo Piano nazionale di ripresa e resilienza” si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.
La prossima legge di bilancio e le sovvenzioni della Recovery and Resilience Facility “avranno un valore complessivo pari a circa il due per cento del Pil nel 2021”, pari quindi a circa 35 miliardi.
“Gli interventi – si sottolinea – saranno principalmente rivolti a sostenere, nel breve termine e per tutta la durata della crisi da COVID-19, i lavoratori e i settori produttivi più colpiti; a valorizzare appieno le risorse messe a disposizione dal programma “Next Generation EU” per realizzare investimenti e riforme di vasta portata e profondità; ad attuare un’ampia riforma fiscale che migliori l’equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi, coordinandola con l’introduzione di un assegno universale per i figli; ad assicurare un miglioramento qualitativo della finanza pubblica, spostando risorse verso gli utilizzi più opportuni a garantire un miglioramento del benessere dei cittadini, dell’equità e della produttività dell’economia; a ricondurre l’indebitamento netto della pubblica amministrazione verso livelli compatibili con una costante e sensibile riduzione del rapporto debito/PIL”.
“Definiamo una strategia economica che punta a far ripartire il Paese con più crescita, investimenti, lavoro. Grazie anche ai fondi europei, disegniamo l’Italia del futuro da lasciare ai nostri figli: più verde, più digitale, più giusta e inclusiva” Lo scrive il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, su Twitter commentando il via libera alla Nota di aggiornamento al Def.
“Per quanto riguarda la programmazione delle finanze pubbliche, per il 2021 la NADEF fissa un obiettivo di indebitamento netto (deficit) pari al 7 % del prodotto interno lordo (PIL). Rispetto alla legislazione vigente, che prevede un rapporto deficit/PIL pari al 5,7 %, si presenta quindi lo spazio di bilancio per una manovra espansiva pari a 1,3 punti percentuali di PIL (oltre 22 miliardi di euro)”. E’ quanto si legge nel comunicato finale di Palazzo Chigi. “Rispetto al 2020 nel quadro programmatico di finanza pubblica, il rapporto debito/PIL nel 2021 è previsto in calo di 2,4 punti percentuali, portandosi dal 158 % al 155,6 %. Per gli anni successivi viene delineato un percorso di graduale rientro del rapporto, con l’obiettivo di riportare il debito della P.A al di sotto del livello pre-Covid entro la fine del decennio”. “Grazie al sostegno alla crescita assicurato dalle misure espansive, nel 2021 è attesa una crescita programmatica del PIL pari al 6 % (rispetto ad una crescita tendenziale del 5,1%), che nel 2022 e nel 2023 si attesterà al 3,8% ed al 2,5% rispettivamente”.
“Nel 2022 verrà recuperato il livello del PIL registrato nell’anno precedente la pandemia. Nell’arco del prossimo triennio il rapporto debito pubblico/PIL sarà collocato su un sentiero significativamente e credibilmente discendente”. Lo scrive il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri nella premessa della Nota di Aggiornamento del Def (Nadef) nel quale sottolinea che ci sono segnali di rimbalzo del Pil nel terzo trimestre dell’anno e che ci sarà una spinta dovuta al fatto che “la prossima legge di bilancio e le sovvenzioni della Recovery and Resilience Facility avranno un valore complessivo pari a circa il due per cento del Pil nel 2021: la crescita economica ne beneficerà significativamente, attestandosi al sei per cento”.
Scompare il riferimento a “chiusure selettive” nel cosiddetto scenario avverso, in cui si prevede un grave riacutizzarsi dei contagi da Covid 19. “Nello scenario di rischio, a differenza di quanto ipotizzato nello scenario tendenziale, la ripresa dei contagi osservata a partire da agosto si aggraverebbe sensibilmente nei mesi finali del 2020, portando anche ad un sensibile aumento dei ricoveri ospedalieri. Ciò – si legge – indurrebbe il Governo a reintrodurre misure precauzionali, peraltro meno drastiche che nella scorsa primavera”.
Una riforma fiscale da realizzare in tre anni, per semplificare il sistema ed anche puntare al calo del prelievo, guardando con coerenza anche al progetto dell’assegno unico per i figli, quindi alle famiglie. E’ l’obiettivo che il governo si pone e che il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri inserisce nella premessa della Nota di Aggiornamento del Def. “La riforma sarà disegnata in maniera coerente con la legge delega in materia di assegno unico, anche per favorire la partecipazione femminile al mercato del lavoro e aumentare la crescita demografica”.
Un patto fiscale che premi la fedeltà fiscale che passa attraverso un fondo nel quale far confluire i proventi della lotta all’evasione da restituire sotto forma di calo tasse. Lo propone il ministro dell’Economia. “In ambito fiscale – scrive il ministro – verrà introdotto un nuovo fondo da alimentare con i proventi delle maggiori entrate legate all’aumento della compliance fiscale che verranno successivamente restituiti, in tutto o in parte, ai contribuenti sotto forma di riduzione del prelievo”. Ansa