“La speranza va alimentata con la forza delle idee, con progetti concreti ed innovativi, con una visione che unisca modelli di sviluppo razionali e solidali”. Sono alcuni dei messaggi lanciati dal vescovo-filosofo e vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, Antonino Raspanti, nel dibattito che si è svolto nei saloni della Biblioteca Comunale di Paternò nel pomeriggio di ieri 2 ottobre, evento coordinato e moderato dal giornalista Salvo Fallica. Un dibattito di alto profilo e di bella partecipazione di pubblico (nel pieno rispetto del distanziamento sociale e delle normative vigenti). Un nuovo successo di alta qualità per la manifestazione “Sintonie Simetine. Dialoghi ai piedi dell’Etna”, organizzata dal Comune di Paternò e coordinata dall’Esperto culturale Salvo Fallica.
Istituzioni civili e militari, cittadini, esponenti delle associazioni culturali, del volontariato, del mondo dell’economia, della diplomazia, delle diverse forze consiliari, si sono ritrovati in Biblioteca Comunale per seguire le analisi e le riflessioni illuminanti del vescovo di Acireale Raspanti che ha anche parlato del libro di stringente attualità, dal titolo “Pandemia e resilienza”, realizzato dalla Consulta scientifica del Cortile dei Gentili. Un testo che contiene interventi di Raspanti, del giudice della Corte Costituzionale Giuliano Amato, del filosofo Marramao, dello studioso di economia sociale Zamagni e di altri autorevoli intellettuali.
Un libro perfettamente in linea con il tema del dibattito: “La rinascita nella fase post lockdown, resistenza e resilienza”. Il senso dell’evento è stato quello di contribuire con umiltà alla cultura vista come lievito di civiltà e motore della ripartenza. L’evento fa parte della Sezione “La cultura come cura della comunità”. Saluti istituzionali dell’assessore alla Cultura Rosanna Natoli e del presidente del Consiglio Sambataro. Nella conversazione con il vescovo Raspanti condotta da Salvo Fallica è intervenuto il sindaco Nino Naso.
Il vescovo Raspanti ha ricostruito con rigore analitico l’impatto drammatico che il Coronavirus ha avuto a livello siciliano, nazionale ed internazionale. Si è anche soffermato con empatia e sensibilità etica sui disagi e le sofferenze che ha provocato in molte persone ed ha poi indicato alcuni percorsi di ripartenza. Ha mostrato come i modelli di sviluppo economico-sociale debbano sempre partire dalla dimensione delle persone, e coniugare la crescita dei territori con la dignità umana. Con visione di ampio respiro ha sottolineato quanto sia cruciale per lo sviluppo il confronto con la tecnologia, di come cultura umanistica e scientifica debbano esser viste in maniera multidisciplinare. Ha aggiunto che l’alta tecnologia può aiutare lo sviluppo non solo dei settori più innovativi ma anche di quelli tradizionali. Ha invitato però a riscoprire i valori del lavoro tradizionale e del rapporto con la natura. E’ importante impegnarsi per la valorizzazione dei beni culturali ma anche di quelli ambientali e paesaggistici. Per far ripartire i territori occorre guardare al mondo esterno, interagire con le tecnologie ma in primo luogo occorre avere una identità (o riscoprirla) per poter fare conoscere agli altri la propria dimensione comunitaria, sul piano storico e sociale. La forza del turismo esperienzale sta nel pensare al visitatore come ad un viaggiatore che viene nei luoghi siciliani e li vive. Non una toccata e fuga ma un vivere i luoghi. In questa ottica il vescovo Raspanti ha già realizzato nella Diocesi di Acireale dei modelli originali, il Parco culturale ecclessiale e l’Ecomuseo. Un progetto non calato dall’alto ma che è fondato sulla partecipazione delle persone che possono sviluppare i propri progetti nell’ambito dell’agriturismo, della cultura turistica ed in altri settori. Il vescovo Raspanti ha spiegato come la crescita delle comunità sia legata ad un’armonica sinergia fra istituzioni, parti sociali, intellettuali, mondo economico, cittadini, giovani e meno giovani. Solo sul piano della partecipazione attiva e creativa si possono fare salti di qualità, aiutando i sindaci che sono impegnati in prima linea con una molteplicità di problemi ed emergenze a costruire progetti moderni ed efficaci nei vari ambiti.
La cultura è un valore al di sopra delle parti, è un bene della comunità che può contribuire a far crescere le città con spirito di libertà ed apertura solidale. Il sindaco Naso ha fatto una riflessione sul fondamentale valore dei territori, l’identità locale ed il necessario confronto costruttivo con il mondo esterno. E sul tema è intervenuto anche il Console onorario del Kazakistan, Alessandro Arborio, che ha già avviato un dialogo istituzionale con il Comune di Paternò, spiegando quanto sia importante la conoscenza culturale, che deve essere biunivoca fra i popoli e non unidirezionale. La conoscenza come valore. Il vescovo Raspanti per il suo impegno nella cultura e nel sociale, per la sua visione innovativa e concreta nell’elaborazione ed attuazione di modelli di crescita dei territori, per il contributo al dibattito nazionale, è stato nominato da Papa Francesco membro del Pontificio Consiglio della Cultura, una realtà di alto profilo guidata dal cardinal Ravasi.
Al dibattito, fra le personalità, erano presenti il Vice Questore Paolo Leone, il nuovo comandante dei Carabinieri di Paternò Capitano Gianmauro Cipolletta, il Capitano della Guardia di Finanza Giuseppe Todisco, il comandante della Polizia Municipale Antonio La Spina, il fondatore dell’importante Hub tecnologico “Free Mind” Simone Massaro (fra i più importanti imprenditori del Sud Italia), l’attivista per l’Europa Natascia Arcifa, la presidente della Pro Loco di Paternò Salvina Sambataro ed ancora intellettuali, poeti, artisti, esponenti del mondo economico, delle Associazioni culturali e del volontariato.