Non finiscono i guai per il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, indagato a Trento per i reati di attentato alla Costituzione (articolo 283 del codice penale), abuso d’ufficio (articolo 323) e violenza privata (articolo 610).
Nonostante la richiesta di archiviazione dello scorso mese di giugno, come riporta Il Tempo, il 17 novembre il premier dovrà varcare la soglia del Palazzo di Giustizia per rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari Claudia Miori. In quella occasione si deciderà se mandare a processo il presidente Conte o archiviare definitivamente. Oggetto delle indagini, le decisioni del governo sul Covid-19 e il lockdown, che ha tenuto chiusi in casa gli italiani per circa tre mesi.
L’importante decisione verrà assunta proprio a Trento, dove la procura della Repubblica è stata la prima a raccogliere le denunce dei tanti cittadini italiani infuriati per i Dpcm in tema di Coronavirus adottati dal premier Conte. Le accuse al presidente del Consiglio dei ministri sono precise: non è stata accettata la decisione di chiudere completamente l’Italia; quei provvedimenti, che impedivano alle persone di uscire di casa, di svolgere le normali attività quotidiane, sono considerati dai cittadini un abuso di potere. Tre mesi fa il pubblico ministero del Tribunale di Trento aveva proposto l’archiviazione, ma il giudice per le indagini preliminari Miori vuole approfondire sull’argomento e per questo ha fissato la camera di Consiglio a novembre per decidere se mandare a processo o meno il premier Conte. IlGiornale.it