Un messaggio, quello di Veronica Lario, che arriva dopo anni di silenzio. Tra lei e Silvio Berlusconi i rapporti si sono bruscamente interrotti, distrutti nelle aule di tribunale. Ora ecco un nuovo contatto, attraverso poche parole lasciate alla segreteria dell’ex marito. Per esprimere tutta la sua vicinanza dopo che Berlusconi è stato colpito dal Covid-19 e ricoverato al San Raffaele per un principio di polmonite bilateriale: «Sono addolorata e anche un po’ preoccupata — è il messaggio riportato da Repubblica — ma lo scenario clinico ora mi sembra abbastanza confortante e i miei figli mi hanno rassicurata, mi dicono di stare tranquilla».
I 24 anni di matrimonio
Quello dell’ex moglie è solo l’ultimo dei tantissimi messaggi che hanno raggiunto Silvio Berlusconi. Dal primo ministro Conte al presidente della Repubblica Mattarella. Fino agli «avversari» politici Zingaretti e Di Maio. Parte della famiglia del leader di Forza Italia si è ammalata. Tra cui il figlio 31enne Luigi, terzogenito di Silvio e Veronica. Un matrimonio, il loro, festeggiato il 15 dicembre 1990 e interrotto nel 2014. Dopo una lotta legale durata diversi anni, la loro relazione si chiude a febbraio, con un accordo definitivo sul divorzio: l’ex Cavaliere ha rinunciato a chiedere i 46 milioni di euro che gli spettavano dopo l’annullamento dell’assegno di mantenimento. Veronica ha ritirato una richiesta di 18 milioni.
Il caso di Barbara Berlusconi
Anche l’altra figlia di Silvio e Veronica, Barbara Berlusconi, è risultata positiva al Covid-19. E su di lei si sono concentrati i sospetti: aveva raggiunto Villa Certosa dopo una serata nei locali di Capri in compagnia di amici. La donna si difende, e dice che con lei è stato usato un «trattamento disumano». Ancora in quarantena in Sardegna con i figli, non nasconde l’angoscia per la salute del padre né l’indignazione: «Mi sono trovata su tutti i media come l’untrice ufficiale della persona a cui voglio più bene. Vorrei proprio capire su quali basi sono stata indicata con certezza come la responsabile. La caccia all’Untore è una cosa da Medioevo, e la trovo umanamente inaccettabile oltre che scientificamente indimostrabile», aveva detto al Corriere. E sul caso torna anche Veronica. Le sue vacanze? Lunghe settimane in montagna. «Non mi piace la caccia al colpevole — dice — rischia di mettere in secondo piano quanto di buono abbiamo fatto, lo straordinario impegno dei medici e degli infermieri, le terapie che si stanno sperimentando e i problemi di questi giorni: la ripresa della scuola in sicurezza, il ritorno alla vita normale dei nostri ragazzi che non possono essere tenuti prigionieri». Corriere