Intervento a tutto campo del premier Giuseppe Conte alla festa del Fatto, dalla pandemia al referendum Giuseppe Conte ha risposto alle domande su tutti i fronti, ha rivelato che avrebbe visto bene Mario Draghi alla presidenza della Commissione Europea e che non gli dispiacerebbe una rielezione di Sergio Mattarella alla presdidenza della Repubblica. “Per l’ autunno – ha detto parlando del Covid – sono fiducioso: penso a misure circostanziate”. Il presidente del Consiglio ha parlato anche della questione dei verbali del Cts. “Quando si prendono decisioni molto importanti in termini di allarme sociale – ha detto in un altro passaggio – è bene che si lavori in modo riservato, ma non segreto. Gli omissis? Un fatto tecnico. Di solito è per protezione della privacy, ma se ne sono occupati gli uffici”.
“Il governo – ha detto Conte – non ha mai aperto alle discoteche, contrariamente a quanto s’è detto. Poi le regioni le hanno riaperte”. E per quato riguarda gli stadi ha evidenziato che “nello stadio l’assembramento è inevitabile, dentro, come entrando e in uscita: l’apertura la trovo inopportuna”.
Il premier ha parlato anche dei prossimi appuntamenti politici, sia il confronto su Recovery Fund e Mes che del referendum. Quella del taglio dei parlamentari “è una riforma costituzionale votata dalla stragrande maggioranza parlamentare. La mia opinione – ha detto – è che se si passa da 945 a 600 parlamentari non viene assolutamente pregiudicata la funzionalità del Parlamento”. Conte si è detto inoltre favorevole al principio delle preferenze nella legge elettorale.
“Il ministro della Salute non mi ha detto c’è bisogno di più soldi per la sanità. Per quando riguarda il Mes non bisogna pensare che chiedendo questi soldi per la sanità li spendiamo tutti là. Ho un atteggiamento laico: se avremo bisogno di altri soldi sulla sanità ne discuteremo in Parlamento“, dice il premier Giuseppe Conte, alla festa del Fatto chiarendo che un utilizzo del Mes inevitabilmente incide sulla finanza pubblica.
Il premier è stato interpellato anche su una possibile rielezione del capo dello Stato. “Se ci fossero le condizioni, anche dal suo punto vista, per accettare un secondo mandato lo vedrei benissimo”.
Infine una ‘rivelazione’ su Mario Draghi: “Quando si è lavorato per nuova una commissione Ue fu proposto innanzitutto Timmermans ma alla fine non andò a buon fine. Subito dopo io stesso cercai di creare consenso per Draghi, lo avrei visto bene come presidente della Commissione Ue. Lo ho incontrato perchè non volevo spendere il suo nome invano ma lui mi disse che non si sentiva disponibile perchè era stanco della sua esperienza europea”.
“Draghi penso che quando si invoca lo si tiri per la giacchetta. Non lo vedo come un rivale. E’ una persona di valore, una eccellenza espressa dal Paese nei ruoli che ha coperto”.