Radicalmente per il No. Il Partito Radicale ne è sempre più convinto. Per questo scriverà No sulle schede del referendum per il taglio dei parlamentari. Da quando poi la guida del partito è passata, lo scorso anno, a Maurizio Turco, la posizione è diventata ancora più rigida. Ex europarlamentare ed ex deputato è anche Presidente della Lista Marco Pannella.
Turco, avete cambiato idea sul taglio dei parlamentari?
«Assolutamente no. Siamo da sempre per il maggioritario. E la riduzione del numero di senatori e deputati e la preannunciata abolizione del vincolo di mandato e con la prospettiva del superamento del Parlamento stesso, è un atto eversivo per il superamento della democrazia rappresentativa».
Ma non si è sempre detto che i parlamentari sono troppi in Italia?
«Il taglio a 600 parlamentari andrebbe anche bene se non fosse per un piccolo particolare: sarebbero lo stesso divisi in due Camere. Il parlamentare è il rappresentante dei cittadini e di un territorio. In questo modo non lo sarebbe più».
L’avete detto a Di Maio?
«Certo. Gli abbiamo detto che avrebbero dovuto prima cambiare la Costituzione. Sa cosa mi ha risposto? Che lo faranno con i regolamenti. Vede, è proprio questo il problema. Sono comandati dall’ignoranza politica. Ma con quale faccia, se non la loro, potrebbero rimanere dove sono dopo aver detto ai loro elettori che un Parlamento così numeroso si traduce in una manica di parlamentari incompetenti, incapaci e fannulloni? Li hanno eletti loro, con le loro liste bloccate, e ora si lamentano degli eletti, facendo venire i sensi di colpa ai cittadini. Non esistono più i rappresentanti dei cittadini ma di piccole oligarchie che decidono chi va in Parlamento e chi no, senza che li conosca nessuno».
Il problema è solo il M5s?
«Adesso sì. Non avendo alcun fondamento ideale ed ideologico si muovono a seconda della loro convenienza. Sono vicino agli undici milioni di cittadini che hanno preso in giro. Non c’è stato uno dei grandi impegni promessi che hanno mantenuto. E così si sono buttati sul taglio dei parlamentari ricattando prima la Lega e poi il Pd».
Ma con meno parlamentari ci sarebbe almeno un risparmio.
«Una truffa. Hanno fatto credere ai cittadini che così risparmieranno, ma questo non è un taglio alla casta che anzi rafforzerebbe il suo potere. I cittadini così rinunceranno ai loro rappresentanti. E che ne sarà delle regioni periferiche e marginali più lontane a Roma? Chi le ascolterà? A chi interesserà più del Molise, della Basilicata, ma anche dell’Abruzzo e della Sardegna?».
E il Pd che dice?
«Il Pd si era fondato su ipotesi di bipolarismo e sul maggioritario, ma oggi il Pd è altro, più interessato a rieleggere il presidente della Repubblica che a non mandare al governo la destra. A questo si è aggiunto un altro interesse e sono i miliardi che arrivano dall’Europa. Siamo davanti a un mega piano Marshall che alla Dc è servito a rimanere mezzo secolo al governo».
Insinua che ci toccheranno il Pd e il M5s per 50 anni?
«Forse anche 70 se andiamo avanti così. Con 300 miliardi da spendere possono fare quello che vogliono».
Come mai c’è affollamento nel campo del No?
«Perché pensano di vincere. Faccio appello al centrodestra, e soprattutto a Forza Italia, che si è sempre espressa per il maggioritario e per il presidenzialismo: come fa a votare una riforma ancorata al sistema proporzionale?».
Che ne penserebbe Pannella?
«Che stanno amputando la democrazia». IlGiornale