L’elezione del successore di Sergio Mattarella avverrà non prima di gennaio 2022, ma intanto la partita è già iniziata. Tra nomi e intese più o meno probabili, nulla sembra impossibile allo stato attuale delle cose. Al punto che a Gianfranco Rotondi, pallottoliere in mano, è venuta una pazza idea: far salire Silvio Berlusconi al Quirinale. “Per eleggerlo presidente della Repubblica – ha confidato ad Augusto Minzolini – nella peggiore delle ipotesi mancano 67 voti. Bisogna lavorarci: bisogna subito creare un cuscinetto di 30 e poi aggiungere 37 voti all’ultimo scrutinio. In fondo ora piace a tutti”.
Affermazione quest’ultima che non è del tutto vera, però ha un fondo di verità, secondo quanto riportato dal sito internet del quotidiano Libero. Basta ascoltare le parole del grillino Gianluca Castaldi per capire che qualcosa sta cambiando nella percezione del Cav: “Ormai quando parla in aula – ha raccontato a Minzolini il sottosegretario ai rapporti con il Parlamento – Salvini non se lo fila più nessuno, mentre Berlusconi che dice siamo noi il futuro dimostra di essere ancora il numero uno”. Secondo l’editorialista de Il Giornale la salita del Cav al Quirinale “è possibile nei sogni, solo che il libro preferito da sempre ad Arcore è L’elogio della pazzia di Erasmo da Rotterdam”. E allora mai dire mai.