Le elezioni Amministrative continuano a spaventare e a mettere in difficoltà il Movimento 5 Stelle, che è nato e cresciuto proprio dai territori ma che ora non riesce più né a capitalizzare consensi né a mantenere un rapporto diretto con i cittadini.
È evidente che lo slogan della democrazia diretta si è rivelato solamente uno strumento mediante cui accaparrare voti: i grillini, che a livello nazionale sono passati dal 34% al 16% circa, faticano e non poco in occasione delle tornate elettorali locali. Non a caso, in vista dell’election day del 20 e 21 settembre, la situazione è piuttosto complicata: almeno per il momento i pentastellati corrono solo in 72 dei 1165 Comuni chiamati alle urne, corrispondente a un misero 6,8%.
Come riportato dal Corriere della Sera, dal M5S fanno sapere che “il lavoro di certificazione delle liste è ancora in atto e il numero è destinato a crescere sensibilmente“. Questo fattore non va assolutamente preso come elemento di sollievo e rassicurazione, anzi: i tempi e i passaggi in questione potrebbero penalizzare l’intero lavoro di campagna elettorale da svolgere in 55 giorni. Considerando che di mezzo c’è il mese di agosto. IlGiornale