E’ attesa oggi in Parlamento la presentazione, da parte del ministro della Salute Roberto Speranza, del nuovo Dpcm che proroga al 31 luglio le misure di restrizione tese a evitare la diffusione del nuovo coronavirus contenute nel Dpcm dell’11 giugno. Diversa è invece la proroga dello stato di emergenza, probabilmente al 31 ottobre, che il governo dovrebbe presentare nei prossimi giorni e che continua ad alimentare polemiche e critiche.
Fra queste ultime, quelle espresse da Lettera 150, il think tank che riunisce circa 250 docenti universitari, magistrati e intellettuali, che ha lanciato un appello al capo dello Stato “perché non si verifichino rotture ingiustificate e gravi della legittimità costituzionale”. In difesa del provvedimento si è espresso il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro, che risponde alle critiche osservando che l’eventuale proroga dello stato d’emergenza “non rappresenterebbe un golpe camuffato, come si continua sostenere da chi ha come unico interesse quello di alimentare tensioni e paure”.
Non riguarda comunque lo stato di emergenza, ma solo le restrizioni contenute nel Dpcm dell’11 giugno, il provvedimento che si prepara a presentare il ministro Speranza. A quanto si apprende da fonti del ministero della Salute, tutte le misure previste nel Dpcm di giugno sono destinare a essere prorogate alla fine di luglio, comprese quelle che riguardano il lavoro a distanza. L’unico elemento di novità, al momento, potrebbe riguardare il divieto di ingresso per chi negli ultimi 14 giorni ha soggiornato in Paesi che, per la loro situazione epidemiologica interna, non riescono a garantire i coefficienti minimi di sicurezza relativi alla percentuale di incidenza e al coefficiente di resilienza.
Quest’ultimo indica la capacità di un sistema sanitario di sostenere un’emergenza improvvisa, come quella della pandemia. Erano 13 i Paesi indicati nell’ordinanza adottata il 9 luglio scorso dal ministro Speranza, ma il loro numero è all’esame degli esperti del ministero della Salute e potrebbe subire delle variazioni. Il nuovo Dpcm potrebbe prevedere anche la possibilità di rimpatrio immediato.
Tutte le altre disposizioni contenute nel nuovo Dpcm atteso per oggi prorogano le restrizioni attuali, comprese quelle relative alle attività lavorative. Restano però confermate le “modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza”. Si prorogano al 31 luglio anche la possibilità di “incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti” e l’obbligo di adottare “protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale”. Permane inoltre l’obbligo di sanificare i luoghi di lavoro.
Per quanto riguarda le scuole, il documento di giugno prevedeva la sospensione delle attività didattiche in presenza e, in questo periodo di chiusura estiva, la possibilità di utilizzare gli spazi degli edifici scolastici per “attività ludiche, ricreative ed educative, non scolastiche né formali, senza pregiudizio alcuno per le attività delle istituzioni scolastiche”.
Negli ospedali, per chi accompagna i pazienti resta il divieto di fermarsi nelle sale d’attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e delle strutture di pronto soccorso, così come le visite ai pazienti, sia negli ospedali sia nelle residenze per gli anziani, restano limitate “ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.
In vigore fino al 31 luglio, infine, le indicazioni per accedere in sicurezza alle spiagge, mantenendo le distanze sociali e riducendo i rischi di contagio.