È finita l’odissea napoletana di Emilio Fede, che lunedì notte era stato fermato dai carabinieri in un ristorante di Napoli, con l’accusa di essere evaso dagli arresti domiciliari della sua residenza di Milano.
Il tribunale di Napoli ha contestato le tesi d’accusa con le quali il magistrato di Milano ne ha richiesto il fermo, obbligando le forze dell’ordine a un’azione plateale in un locale pubblico.
Il viaggio, principalmente organizzato per motivi di cura, sarebbe dovuto durare da lunedì a giovedì, quando Emilio Fede avrebbe fatto ritorno presso la sua residenza milanese. Cogliendo l’occasione della sua presenza a Napoli, l’ex direttore del Tg4 avrebbe quindi deciso di festeggiare l’89esimo compleanno con sua moglie. Dopo il fermo, Emilio Fede è stato accompagnato presso l’Hotel Santa Lucia, dove è stato prima interrogato e poi trattenuto agli arresti in attesa della decisione del gip di Napoli. Il giudice non solo lo ha liberato ma ha del tutto smontato quanto detto dal magistrato di Milano, che peraltro aveva chiesto per il giornalista i domiciliari nella città partenopea, dove Fede sarebbe stato colto “in flagranza di reato”.
Il gip di Napoli ha scritto nero su bianco le motivazioni per le quali ha deciso per l’immediata liberazione di Emilio Fede ed è stato particolarmente duro nel suo giudizio sulle valutazioni fatte al momento del fermo del direttore. Il direttore si trova per altro in una situazione di difficoltà motoria dopo un incidente domestico. Il gip di Napoli accerta la propria incompetenza territoriale sul reato contestato, rimandando tutto a Milano, dove effettivamente sarebbe stato commesso. A Napoli, infatti, ci sarebbe stato solo l’accertamento. Inoltre, il gip di Napoli fa notare come il Tribunale di Sorveglianza di Milano, con un’ordinanza del 9 ottobre 2019, autorizza Emilio Fede a spostarsi dal suo domicilio per ragioni sanitarie. “Lui, in qualità di uomo intelligente e furbo, ha fin da subito dichiarato spontaneamente che era a Napoli per motivi di cura, allora questa circostanza, unitamente all’età e al fatto che oggi è il suo compleanno, affievoliscono notevolmente il fuoco del dolo dell’evasione“, scrive il gip della città partenopea, segnando un punto a favore di Emilio Fede.
Alla luce di questo, come sottolinea il giudice per le indagini preliminari, Fede potrebbe essere caduto nell’errore involontario, convinto di potersi allontanare per ragioni di cura, cogliendo l’occasione per una visita alla moglie euna cena con lei in occasione del suo compleanno. Nell’ordinanza, il gip di Napoli affossa anche le esigenze cautelari per motivi di urgenza a carico di Emilio Fede. “Inquinamento delle prove o pericolo di fuga appaiono addirittura impensabili mentre l’unica astrattamente configurabile, la reiterazione di una scappatella da Milano, non potrebbe certamente essere preclusa dall’applicazione della richiesta misura degli arresti domiciliari“, concude il gip, sostenendo l’immediato ritorno di Emilio Fede a Milano. IlGiornale