di Salvo Fallica
Il Coronavirus ha invaso l’«Oasi di Troina», l’Istituto di ricerca e cura di Enna che ospita 650 tra pazienti con disturbi mentali, infermieri e personale tecnico-amministrativo. I contagi sarebbero almeno 135 e i morti già due. Ad essere colpiti dal Covid-19 siano gli ospiti (circa ottanta), sia operatori e infermieri. Si tratta della maggior emergenza in terra siciliana riguardo il propagarsi del contagio in una singola struttura. Il contagio è aumentato in maniera progressiva nonostante gli interventi di tutte le istituzioni competenti. A dare una mano nel fronte di Troina sono giunti anche i medici dell’esercito inviati dal Ministero della Difesa.
A gestire l’emergenza è stato chiamato il medico-infettivologo Fabrizio Pulvirenti, che durante una delicatissima missione umanitaria in Sierra Leone era stato contagiato dal virus dell’Ebola. Il nodo cruciale è capire come si sia propagato il contagio. «Quella di Troina è una realtà più unica che particolare — spiega il medico al Corriere — nella quale è dato ampio spazio alla empatia tra operatore e paziente che molto spesso si attua anche attraverso il contatto fisico: si tratta di pazienti fragili, affetti da gravi patologie neurologiche per i quali, quasi sempre, è necessario un approccio che superi la normale attività clinica e che spesso necessita anche di cure ‘affettive’. E questa condizione — dovendoci confrontare con una patologia trasmissibile attraverso il contagio interumano — è stata fatale». Ma quindi, come mettere in sicurezza le persone? «Abbiamo cercato, di concerto coi medici militari e, soprattutto, con il dottor Giuseppe Murolo, il Commissario per la gestione dell’emergenza nominato dall’assessore regionale della salute Ruggero Razza — prosegue Pulvirenti — di disegnare percorsi per gli operatori sanitari e per i pazienti affinché potesse essere contenuto il rischio della trasmissione del virus. Abbiamo suggerito inoltre di creare aree differenziate per i pazienti risultati positivi affinché potesse essere ragionevolmente ridotta la possibilità di trasmissione».
I sindacati
Intanto però i sindacati esprimono molta preoccupazione per la situazione di emergenza all’«Oasi di Troina». Il segretario generale della Cisl Fp per le province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna Floriana Russo Introito, il segretario territoriale Gianluca Vancheri e il segretario della Fp Cgil Giovanni La Valle hanno chiesto al commissario per l’emergenza Murolo che venga attuato con il massimo rigore il pieno rispetto del protocollo dei dispositivi di protezione individuale raccomandati per la prevenzione del contagio. E maggiori tutele per tutti i lavoratori. Corriere della Sera