Inps, Conte: “Problemi per hackeraggio del sistema”. 300mila domande in un giorno

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Sito dell’Inps in ‘tilt’, non solo per le migliaia di domande arrivate per ottenere l’indennità di 600 euro per i lavoratori autonomi, ma anche, hanno spiegato il premier Giuseppe Conte e il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, per colpa degli hacker.

Tornato accessibile nel pomeriggio il sito ma ci sono rallentamenti per aprire i servizi delle prestazioni per coronavirus che da molte postazioni risultano ancora bloccati.

Sul sito dell’istituto sono giunte 100 domande al secondo. L’Inps – ha spiegato Tridico intervistato da Rainews24 – ha ricevuto 339.000 domande per l’indennità dei lavoratori autonomi che hanno dovuto interrompere la loro attività a causa dell’emergenza coronavirus. Tridico ha ribadito che non c’è un ordine cronologico per il pagamento della prestazione di 600 euro e che i pagamenti cominceranno il 15 aprile e proseguiranno per tutto il mese.

“Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi, e anche stamattina, violenti attacchi hacker. Questa mattina si sono sommati ai molti accessi – aveva spiegato in mattinata ilpresidente dell’Inps – e il sito non ha retto. Per questo abbiamo sospeso il sito”. “Ovviamente nei giorni scorsi – ha aggiunto – abbiamo informato le autorità di sicurezza nazionale, polizia e ministri vigilanti”.

Tridico ha fatto sapere che il sito dell’Inps sarà riaperto con orari diversi per chiedere le prestazioni per patronati e consulenti e per i cittadini. “Lo riapriremo dalle 8.00 alle 16.00 per patronati e consulenti e dalle 16.00 per i cittadini”.

Il disguido sul sito dell’Inps con lo scambio di identità tra gli utenti “è una cosa gravissima che non deve succedere” e “sarà oggetto di verifica”, h aspiegato la vicepresidente dell’Inps Maria Luisa Gnecchi sottolineando che il disguido è durato cinque minuti. Gnecchi ha detto comunque che nessuno perderà il sussidio e che se le risorse dovessero esaurirsi saranno rifinanziate. Nessuno, ha detto, “resterà senza bonus. Cerchiamo di collaborare”.

“Questo data breach è un fatto gravissimo, siamo molto preoccupati”, dice il Garante per la Privacy Antonello Soro. “Abbiamo immediatamente preso contatto con l’Inps – aggiunge Soro – e avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica di portata più ampia. Intanto è assolutamente urgente che l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati”. Ansa