Sono sette i consiglieri di maggioranza a Paternò che rispondono alla “proposta-provocazione” dei consiglieri di opposizione Alfredo Sciacca, Agata Marzola e Tuccio Paternò, che hanno indicato come soluzione tampone – in questo momento di emergenza dovuto al Coronavirus – di destinare i gettoni di presenza non maturati dai consiglieri comunali nel mese di marzo alle famiglie meno abbienti della città.
La replica di sette consiglieri di maggioranza, vale a dire Rosanna Lauria, Tonino Cunsolo, Filippo Sambataro, Barbara Conigliello, Giuseppe Gentile, Luca Zingale e Giovanni Giangreco, non si è fatta attendere: “L’emergenza pandemica che stiamo subendo – dichiarano i sette consiglieri – sembra sconvolgere le regole della finanza pubblica al punto che un ipotetico avanzo di amministrazione o “avanzamento” come alcuni autorevoli consiglieri lo definiscono, diventa disavanzo. Mantenendo la doverosa razionalità ci dispiace far emergere che in merito alla nota diramata da alcuni consiglieri comunali di opposizione, esistono delle imprecisioni e delle considerazioni fuorvianti rispetto alla reale struttura e alle regole del Bilancio”.
“Risulta errato affermare, così come è stato fatto purtroppo, che le somme non spese per la retribuzione dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali qualora non fossero spese entro il 31/12/2020 non risulterebbero disavanzo di amministrazione, bensì avanzo in quanto trattasi di residui attivi e non passivi. Ma l’errore di fondo sta nell’omettere volutamente che il bilancio di previsione 2020/2022 non è stato ancora approvato dal
Consiglio Comunale e pertanto risulta ovvio, anche al tempo del Coronavirus, disporre tali somme che non sarebbero ne avanzo ne tantomeno disavanzo ma semplicemente disponibili per disporle nei capitoli più consoni alla spesa pubblica in relazione alla emergenza che ribadiamo oggi è stata affrontata con il fondo di riserva straordinario del Sindaco e che sarà affrontato grazie ai contributi previsti mediante ordinanza dal Governatore Siciliano Nello Musumeci.
Fatta una doverosa analisi tecnica contabile, bisogna passare alla propaganda politica messa in atto da soggetti che rinunciano al gettone, che non gli è dovuto in quanto non maturato, cioè le indennità dei consigli comunali e delle commissioni che per ragioni di salute pubblica non verranno svolte e sono state sospese a inizio Marzo. Se vogliamo dare un aiuto reale rinunciamo a quelle indennità maturate nei mesi precedenti non ancora erogate. In tempo di Covid-19 non è consentito a nessuno di speculare e fare politica in uno scenario apocalittico che sta mettendo a rischio la salute di tutti noi, in ginocchio l’Economia dell’Italia, di tutti i comuni e a dura prova la psiche e i comportamenti di noi essere umani.
Smettiamola di divulgare finto buonismo e ricordiamoci tutti che la Beneficenza si fá con i propri soldi. Il primo obbligo di chi fa politica – concludono i sette consiglieri di maggioranza – è l’onestà e la correttezza. Troppo dolore e troppi morti sta piangendo l’Italia, non è tempo di populismo.