Stop alle navi che arrivano nei porti siciliani, o meglio, potranno attraccare ma i migranti non potranno sbarcare.
La quarantena è prevista proprio a bordo delle navi. È una delle misure adottate dal governo per far fronte all’emergenza Coronavirus. Una decisione presa oggi pomeriggio dopo la conference call che il governatore ha tenuto con il premier Giuseppe Conte e dopo il vertice con tutti i prefetti dell’Isola. Insomma la Sicilia si chiude e cerca di limitare al massimo il contagio. Lo stesso tema della sicurezza degli arrivi riguarda i migranti. “Riteniamo che eventuali arrivi di migranti sulle coste siciliane debbano prevedere, nell’interesse anche degli stessi migranti, che sia prudente che la quarantena e tutte le cure sanitarie del caso vengano approntate a bordo della stessa nave. Dobbiamo evitare di introdurre elementi che possano creare allarmismo”. spiega Musumeci. “Se fosse stata una mia competenza io avrei schierato in Sicilia i carabinieri in ogni posto di transito di passeggeri in arrivo. La Sicilia non è in emergenza – prosegue il numero uno di Palazzo Orleans dopo l’incontro con i giornalisti -, ma dobbiamo essere razionali, padroni di noi stessi, capire che nulla va sottovalutato e non lo stiamo facendo. Siamo mobiliati e stiamo facendo il possibile per evitare che il fenomeno possa avere conseguenze più drastiche. La vita continua con regolarità ma con maggiore prudenza. E dobbiamo tutti collaborare”.
Per quanto riguarda il resto dei controlli nell’isola, Musumeci ha voluto puntualizzare che: “A parte gli aeroporti, poi c’è il problema di chi arriva con i treni e lì non è stato effettuato alcun controllo così come con i bus di linea – spiega – credo di avere il diritto e il dovere di chieder che la Sicilia non diventi la terra di approdo per chi sa che qui non trova alcun controllo e quindi alcuna barriera. Noi siamo anche una regione di frontiera sul Mediterraneo, pretendiamo che i controlli siano fatti a tappeto e in maniera severa: questo abbiamo chiesto verbalmente stamane nella seduta del Consiglio dei ministri”.
Il tema del controllo dei passeggeri in arrivo in Sicilia è al centro della tematica del governo. “La competenza sul controllo degli arriva è dello Stato, non della Regione. Ci è stato confermato dal capo della Protezione civile nel corso del Consiglio dei ministri, che sono stati effettuati i controlli previsti sui passeggeri in arrivo negli aeroporti siciliani. Continuo a ribadire che la notizia non è del tutto vera: i controlli non sono stati fatti a tappeto ma saltuariamente. Non è stata un’attività costante, massiccia e quindi efficace”.