Via libera ai primi test sull’uomo per il vaccino contro il Covid-19. Secondo il Wall Street Journal, la casa farmaceutica Moderna Inc ha spedito ieri il primo lotto di flaconcini al National Institutes of Health degli Stati Uniti che entro poche settimane inizierà ad effettuare i test su circa 20-25 volontari sani. Anthony Fauci, direttore dell’istituto, ha spiegato che per un primo responso bisognerà però aspettare almeno il mese di luglio. E ovviamente non è detto che la sperimentazione sull’uomo ottenga i risultati sperati. Anche se così fosse per essere commercializzato il nuovo vaccino dovrà superare altri test: ciò significa che la sua distribuzione non avverà quasi certamente prima di un anno. Per Fauci comunque già il fatto di poter eseguire i primi test sull’uomo a due mesi dallo scoppio dell’epidemia rappresenta un record.
A lavorare ad un possibile vaccino sono scienziati di Cina, Stati Uniti, Australia ed Europa e tutti collaborano tra loro nel tentativo di accelerare gli studi.
Il vaccino mRNA-1273 sviluppato da Moderna utilizza una molecola chiamata messengerRNA che trasferisce le informazioni genetiche alle cellule stimolando una risposta immunitaria più efficace. I ricercatori avrebbero provato ad imitare la proteina spike trovata sul nuovo coronavirus e altri tipi di coronavirus come la SARS e il MERS.
“Il Niaid sta esplorando diversi candidati sul fronte vaccini – ha precisato Fauci – Questa prima fase del trial clinico prevede la somministrazione del vaccino sperimentale ad adulti sani negli Stati Uniti, per verificare se questo prodotto è sicuro e se può indurre una risposta immunitaria”. L’esperto però invita alla cautela. “È importante rendersi conto che lo sviluppo di vaccini sperimentali e i test clinici per stabilire la loro sicurezza ed efficacia richiedono tempo. Un vaccino contro il nuovo coronavirus probabilmente – avverte Fauci – non sarà ampiamente disponibile per più di un anno”.
Anche altri esperti invitano alla prudenza. Secondo Walter Ricciardi, membro dell’esecutivo Oms e neo consigliere del ministro della Salute, per ottenere un nuovo vaccino bisognerà “lavorare ancora un paio d’anni”. Opinione condivisa dal virologo Fabrizio Pregliasco che ha stimato in 1 o 2 anni il tempo necessario alla commercializzazione di un vaccino. Per il momento dunque è necessario contenere i contagi, senza dimenticare che nel 95% dei casi dalla malattia si guarisce senza particolari complicazioni. Today