Giuseppe Conte sbotta contro Matteo Renzi e i renziani al governo per aver votato più volte con l’opposizione e contro la maggioranza (di cui, in teoria, Italia Viva fa parte…) sulla riforma della prescrizione.
Nella giornata di ieri, mercoledì 12 febbraio, i parlamentari vicini all’ex rottamatore hanno provato a sabotare la legge di Alfonso Bonafede avanzando in commissione Affari costituzionali e bilancio di Montecitorio il “lodo Lucia Annibali“, che avrebbe voluto rinviare di un anno ‘entrata in vigore la legge che porta il nome del ministro grillino della Giustizia.
In mattinata, non paghi del primo strappo, il senatore di Iv Giuseppe Cucca si è schierato in commissione insieme all’opposizione nella votazione dell’emendamento Costa (Forza Italia) sulla prescrizione. Anche in questo caso i giallorossi hanno retto il colpo, bocciando la proposta di legge dell’azzurro.
Dunque, il terzo strappo: la minaccia delle ministre renziane Teresa Bellanova ed Elena Bonetti di disertare il Consiglio dei ministri di questa sera, in aperta polemica con la linea dell’esecutivo sulla riforma della giustizia fortemente voluta dal Guardasigilli.
Ecco, fino a ora il premier non aveva commentato, ma negli ultimi minuti Giuseppe Conte ha sbottato contro Renzi e i suoi parlamentari: “Per quanto riguarda le ministre di Iv, non mi è stata fatta nessuna comunicazione ufficiale. Non sedersi al tavolo istituzionale quando si ha un incarico da ministro non sarebbe un fatto da trascurare, la riterrei un’assenza ingiustificata“.
Le parole del sedicente avvocato del popolo sono arrivate, come riportato dall’Adnkronos, a margine del 73esimo anniversario della fondazione dell’Ucid (Unione Cristiana imprenditori e dirigenti). Quindi, il presidente del Consiglio ha affondato il colpo: “In questi giorni si dice di tutto di più. Afferriamo i fatti, in questi giorni stiamo vivendo una situazione un po’ paradossale, un po’ surreale: la maggiore diciamo forza di opposizione ci viene non da un partito di opposizione ma da Iv, che fa un’opposizione aggressiva e anche un po’ maleducata. Credo che su questo Italia Viva debba dare un chiarimento, non al sottoscritto, ma agli italiani”.
Quindi, il sedicente avvocato del popolo ha aggiunto: “La norma sulla prescrizione è già in vigore. Si può non condividere, ma in un governo di coalizione si lavora insieme. Lo abbiamo fatto, siamo arrivati al ‘lodo Conte’, ci abbiamo lavorato ancora e siamo arrivati a una formulazione ancora più avanzata che voi chiamate ‘lodo Conte bis’, non si può neanche più parlare di riforma Bonafede”. “E invece – ha continuato il premier – si insulta il ministro Bonafede e gli si chiedono le dimissioni. Perché? Da un partito di maggioranza chiedo se si possano fare queste cose, penso che Italia Viva non al presidente del consiglio, ma a tutti gli italiani debba dare una risposta. Questo clima non va bene occorre lavorare in maniera costruttiva predisponendo a trovare delle mediazioni”. Dunque, smentisce la possibilità di cercare nuove maggioranze in aula: “Non cedo ai ricatti e non ne faccio. Secondo voi un presidente come me che ha fatto della credibilità della politica un suo valore principale sta in una maggioranza e nel frattempo si fa va a cercare altre maggioranze in questo modo? No, questo non sono io”. IlGiornale