Il decreto è arrivato l’ultimo giorno dell’anno scorso. E porta la firma del presidente della Regione Nello Musumeci. Giuseppe “Uccio” Barone, il docente travolto dallo scandalo Concorsopoli all’università di Catania, ha ricevuto un incarico da 12mila euro lordi per studiare “i moti europei del 1820 nel corso dei quali la Sicilia ha rivendicato l’indipendenza, l’affermazione dell’autonomia e il ripristino della Costituzione del 1812” e ricavarne un volumetto che Palazzo d’Orléans si riserva di pubblicare. Barone, ex ordinario di Storia contemporanea al dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’università di Catania, è fra gli indagati per l’inchiesta della procura etnea: suo figlio, Antonio, avrebbe ottenuto la cattedra di Diritto amministrativo proprio per effetto di quel sistema, nonostante le perplessità del mondo accademico registrate dalle intercettazioni (per l’ex direttore generale Lucio Maggio, ad esempio, “non è che il figlio di Barone è un genio… tutt’altro”). Per questa storia Barone è stato prima sospeso e poi – dopo la revoca della sospensione – è andato in pensione. Rep Catania