Siamo ormai agli sgoccioli. Il giorno “x” cerchiato di rosso sul calendario dell’agenda politica italiana è domenica 26 gennaio. Fra meno di un mese, infatti, l’Emilia-Romagna sarà chiamata ad eleggere il nuovo presidente di regione. La sfida, come noto, è tra il presidente uscente Stefano Bonaccini – candidato del Partito Democratico e dell’intero centrosinistra – e l’esponente della Lega Lucia Borgonzoni, donna “forte” della coalizione di centrodestra.
Il responso delle urne sarà decisivo anche a livello nazionale: qualora la regione “rossa” per eccellenza dello Stivale (insieme alla Toscana) dovesse capitolare e passare al centrodestra a trazione leghista, la traballante e scricchiolante maggioranza giallorossa potrebbe definitivamente cedere e cadere una volta per tutte, aprendo la strada per un ritorno al voto anche su scala nazionale. Bene, i sondaggi di questi mesi e soprattutto di queste ultime settimane registrano il vantaggio, seppur risicato, del governatore uscente. Sarà, insomma, un testa a testa, un duello che, assai probabilmente, si deciderà al fotofinish la notte tra il 26 e il 27 gennaio 2020.
Gli ultimi numeri relativi alla decisiva tornata elettorale in Emilia-Romagna li ha raccolti Opinio Italia, che fotografa il vantaggio di Bonaccini, sostenendo che negli ultimi trenta giorni il dem avrebbe incrementato il gap sulla Borgonzoni, confermandosi il favorito per la corsa elettorale. L’istituto demoscopico, venendo ai dati, dà Stefano Bonaccini al 48,5% delle indicazioni di voto, avanti di tre punti sulla Borgonzoni, che si fermerebbe al 45,5% dei consensi. Indietrissimo, a distanza siderale, si trova Simone Benini. Già, perché il candidato del Movimento 5 Stelle non raggiunge la doppia cifra e si attesterebbe al 9,5% delle intenzioni di voto, con una forbice che però scende fino al 5,5%. E chissà se proprio i voti che andranno al pentastellato non saranno decisivi, facendo un brutto scherzetto al dem
Come riportato da La Repubblica, quello di Opinio Italia è un sondaggio svolto il 19 dicembre scorso su un campione di mille intervistati: “Lo scorso 15 novembre Bonaccini, candidato del centrosinistra, si attestava su una forbice tra il 44% e il 48%. Il 19 dicembre, data dell’ultima rilevazione, il governatore in carica aveva aumentato il consenso al 44,5%-48%,5 mentre la Borgonzoni ha perso quel mezzo punto percentuale guadagnato dal candidato del Partito Democratico”. IlGiornale