Tutto è partito da un’intervista rilasciata da Silvio Berlusconi al Corriere della Sera, a cui ha ribadito il cruciale ruolo ricoperto dai forzisti: “Se il centrodestra vincesse le elezioni noi, in quanto membri autorevoli del Ppe, la più grande famiglia politica europea, avremo una funzione fondamentale per evitare l’isolamento del nostro Paese“.
Secca è stata la replica da parte del leader della Lega: “Lo ringrazio per la premura, ma non abbiamo bisogno di garanti, rappresentiamo un terzo del popolo italiano che chiede solo sicurezza, tutela della bellezza e dell’ambiente. Ci garantiamo da soli“. L’ex ministro dell’Interno aveva anche sottolineato a gran voce: “L’Europa dalla Lega non ha nulla da temere, anzi: chi sta affossando il sogno europeo sono gli ideatori dei trattati come il Mes che poi portano al rigetto delle proposte europee“.
“Motivo di orgoglio”
Dopo l’affondo, il segretario federale del Carroccio ha fatto un passo indietro e – diramando una nota ufficiale – ha tenuto a precisare la propria posizione: “La presenza, l’esperienza e l’appoggio di Silvio Berlusconi a livello europeo è per me motivo di orgoglio, è speranza di cambiamento di questa Unione che ha smarrito anima e visione“.
Il sostegno rimarcato dal Cav trova fondamenta molto solide: stando agli ultimi sondaggi Index per Piazza Pulita, il centrodestra è davvero a un passo dal raggiungimento della soglia del 50%. Il primo partito del Paese resta la Lega, che si attesta al 32,8%. Prosegue la crescita di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che guadagna 2 punti percentuali e raggiunge quota 9.3%. Dati positivi che confermano il trend buono anche per Forza Italia, che incrementa le preferenze dello 0,1% e si porta al 6,6%.
Fondamentale sarà anche l’apporto da parte di Cambiamo! di Giovanni Toti: la compagine del governatore della Regione Liguria al momento è data all’1% circa e potrebbe risultare un partner strategico per arrivare alla maggioranza assoluta. Le preferenze a vantaggio del centrodestra sono comunque destinate a incrementare ogni giorno di più: da sottolineare infatti che sono in crescita anche le leadership nei confronti di Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini.