“Alla fine più di 300.000 persone sono scese in piazza ieri, nonostante la pioggia, in tutta Italia in più di 110 città piccole e grandi. I picchi ci sono stati a Roma (30mila persone sono arrivate in piazza del Popolo), Milano con 25.000 persone, Torino e Napoli con 10.000 persone e tantissime altre città”. Così in una nota gli organizzatori dei Fridays For Future.
“Vi chiedete perchè siamo qui, per la quarta volta in un anno e dopo altri tre scioperi globali, con i quali abbiamo invaso centinaia di piazze in tutto il mondo. E noi vi rispondiamo come sempre: perchè non avete agito? Voi, uomini e donne delle istituzioni, cosa state aspettando? Sapete come noi che non c’è tempo da perdere!”. Comincia cosi’ il comunicato di Fridays For Future Italia per il 4/o sciopero del clima, che si tiene oggi. “Scendiamo in piazza per la quarta volta in un anno nel giorno del Black Friday – prosegue la nota – Lo striscione di testa recita non a caso ‘Block Friday’, perchè vogliamo sostituire quella che è la giornata mondiale del consumo con una giornata di protesta. I grandi marchi concedono sconti sui beni di consumo per incoraggiarci a comprare, ma noi non vogliamo contribuire ad alimentare questo modello insostenibile”. “Se siamo in queste piazze del mondo è anche per manifestare in vista della COP25 di Madrid e per denunciare l’attendismo dei governi di tutto il mondo”, aggiunge la nota. FFF Italia chiede “un Decreto Clima che sia all’altezza della catastrofe climatica in cui ci troviamo. Non ci accontentiamo della proposta di facciata con risorse irrisorie che il Governo ha recentemente promosso”.
Queste, in dettaglio, le richieste: “il taglio da parte dello Stato ai 19 miliardi di sussidi dannosi per l’ambiente; lo stop all’estrattivismo feroce che devasta il pianeta e di arrestare il processo di liberalizzazione del mercato dell’energia; lo stop alla produzione e vendita di armi; un PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’energia e il Clima) che preveda finanziamenti ingenti per le azioni di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici, a partire dalla decarbonizzazione totale entro il 2025; una soluzione al dramma dell’Ilva che si basi sulla riconversione ecologica della fabbrica; misure idonee di prevenzione e intervento rispetto ai disastri climatici che stanno avvenendo in Italia”.
La data del 29 novembre è stata scelta per due motivi: da un lato è il giorno del Black Friday, che per i giovani di FFF rappresenta il simbolo del consumismo insostenibile. Dall’altro, cade alla vigilia della Cop25 di Madrid, l’annuale conferenza dell’Onu sul clima, che comincia lunedì 2 dicembre e andrà avanti fino a venerdì 13 (doveva tenersi in Cile, ma il paese latinoamericano ha rinunciato a ospitarla per i suoi problemi interni).
Manifestazioni di ragazzi si sono tenute in tutto il mondo. “Eravamo in piazza il 15 marzo in più di 2 milioni – scrive FFF Italia sul suo sito -. Ci siamo tornati il 24 Maggio, raggiungendo oltre 130 paesi in tutto il mondo. E durante la Climate Action Week, tra il 20 e il 27 Settembre 2019, hanno scioperato più di 7,5 milioni di studenti in tutto il mondo, dall’Islanda all’Antartide. Tutto questo, però, non è bastato: le emissioni di CO2 del 2019 non accennano a diminuire. Ecco perché torneremo in piazza il 29 Novembre!”.
FFF Italia ha presentato un programma in tre punti: abbandonare le fonti fossili, garantire giustizia climatica a tutti i popoli, ascoltare la scienza. Alle manifestazioni di venerdì per la prima volta non ha paertecipato Greta Thunberg, che si trova su di una barca a vela in mezzo all’Atlantico, impegnata a tornare in Europa dall’America a zero emissioni. L’attivista sedicenne svedese dovrebbe arrivare a Lisbona i primi giorni di dicembre, in tempo per partecipare alla Cop25 di Madrid. Ansa