E’ stata rinviata a domani la decisione della Corte costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla questione della punibilità dell’aiuto al suicidio sollevata dai giudici milanesi nell’ambito del processo che vede imputato l’esponente radicale Marco Cappato per il suicidio assistito di Dj Fabo. I giudici torneranno a riunirsi in camera di consiglio per la pronuncia al termine dell’udienza pubblica convocata per domani mattina alle 9.30 e che ha in ruolo tre cause. All’udienza di oggi Cappato è stato presente in aula, seduto tra il pubblico assieme a Valeria Imbrogno, compagna di Dj Fabo, e Mina Welby. A prendere per primo la parola il relatore della causa, il giudice costituzionale Franco Modugno. La questione di legittimità su cui Palazzo della Consulta è chiamato a decidere riguarda l’articolo 580 del codice penale che punisce, con pene comprese tra 5 e 12 anni, ‘l’istigazione o aiuto al suicidio’. “Oggi si parla di Fabiano Antoniani e non solo di me, dei diritti di troppe persone che soffrono, e delle libertà di tutti”, ha detto Marco Cappato: “Ho rispetto per il difficile compito della Corte costituzionale”, ha aggiunto. A chi gli chiede se sia una sconfitta del Parlamento non avere legiferato fino a ora sul suicidio assistito, Cappato ha risposto: “E’ una sconfitta di certa politica, ovvero della politica dei capi partito che prima di affrontare un tema devono prima mettersi d’accordo” invece di andare in parlamento e discutere “liberamente”.
Rainews