Giorgia Meloni rivendica la sua coerenza e fa dell’autonomia la sua forza. Al contrario di Berlusconi prima, con il patto del Nazareno, e Salvini poi, con il contratto di governo siglato con Luigi Di Maio, la leader di Fdi non ha «mai tradito» il centrodestra. Certo è anche vero che probabilmente le offerte per tentarla sono state inferiori a quelle dei suoi alleati di coalizione, ma in ogni caso la crescita costante di consensi di Fdi è la prova che Meloni ha saputo intercettare e conquistare una parte dell’elettorato di Forza italia ma anche della Lega che non si sente più garantito da Berlusconi e Salvini. E lo ha fatto non solo rilanciando vecchi slogan un po’ nostalgici destinati a una platea circoscritta. Meloni da un anno almeno parla più di economia che di immigrazione. E anche in Europa ha evitato accuratamente di rimanere schiacciata dall’asse sovranista tentato da Salvini preferendo, all’alleanza con Marine Le Pen e i tedeschi di Afd benedetta dal segretario del Carroccio, quella con i Conservatori e riformisti dove siedono i polacchi di Diritto e giustizia di Jaroslaw Kaczyński e ora anche agli spagnoli di Vox, il partito di Santiago Abascal che Meloni ha invitato sul palco di Atreju.
Proprio la kermesse di Fdi in programma a Roma il prossimo fine settimana conferma quella scelta antinostalgica di Meloni che vuole anzitutto interpretare le istanze de «l’Italia che vuole crescere, che produce». Una strategia che dimostra la scaltrezza ma anche la forte autonomia della presidente di Fdi, abituata a doverla da sempre difendere in un sistema prevalentemente maschile qual è la politica in Italia. Anche la scelta di andare in piazza nel giorno della fiducia al Conte bis va letta in questa chiave. A rimanere spiazzati sono stati i due maschi alfa: Berlusconi, poi costretto a fare i conti con i mugugni di una parte dei suoi per la mancata partecipazione e soprattutto Salvini, che ancora sotto shock per la sua uscita dal Viminale, alla fine ha preferito intervenire e occupare la scena piuttosto che esserne spettatore.
Un gemellaggio che potrebbe ripetersi in occasione della manifestazione organizzata dalla Lega per il 19 ottobre in piazza San Giovanni. Probabile che alla fine Meloni intereverrà ma non è scontato: «Io due anni fa chiesi un patto-antinciucio, né con il Pd, né con i 5 Stelle. Ma rimasi da sola. E abbiamo visto che è successo. Ora vogliamo dirlo di nuovo con chiarezza», è il messaggio inviato a Salvini. Nel frattempo ad Atreju si prepara a fare il pieno invitando a sorpresa anche il premier oltre che i presidenti delle principali associazioni imprenditoriali. Il sole24ore