di Anthony Distefano*
Quasi ovunque, tra i corridoi della politica da palazzo della nostra città, trionfa il teatrino della retorica, punteggiato dei suoi lustrini più insulsi. Le parole programmazione, pianificazione e trasparenza sono ormai diventate sinonimi degli aggettivi “gattopardesco” e “pirandelliano”. Cioè, dei non significati spacciati per altro; perché un luogo comune – logoro e abusato se paragonato all’andazzo concreto che accompagna tante affascinanti teorie – questo è: un niente col pennacchio intorno. E ovunque la retorica del teatrino incalza e sostituisce, con i suoi marchingegni, la limpidezza delle cose da celebrare, da salvare, da ricordare.
Ecco perchè ritengo necessario alzare il tiro. Alzare il livello di un dibattito che non si fermi alla ristrutturazione di una pensilina degli autobus (atto doveroso e ordinario e nulla più). Ecco anche perchè nei giorni scorsi, assieme al collega consigliere Giuseppe Lo Presti, sono intervenuto su una questione che determinerà il futuro nostro e dei nostri figli: quello della Metropolitana. Il collegamento da Paternò all’aeroporto non è utopia. Non è un sogno salvifico. E’ qualcosa di assolutamente realizzabile: ma dobbiamo muoverci subito. Quella della mobilità è una precondizione essenziale per rendere vivibile la nostra città ed il nostro territorio. Una priorità strategica che può determinare per sempre la vivibilità della nostra comunità: del resto, il livello di sviluppo è proporzionale all’accessibilità alla viabilità. La questione della Metropolitana deve figurare con urgenza sull’agenda politica della città di Paternò.
Serve una condivisione da parte di tutti: perché se non si completa il tracciato che da Paternò porta all’aeroporto di Catania rischiamo di perdere la “vera” opportunità di rilancio per noi e i nostri figli. Occorre che, tutti assieme, ci si attivi costituendo un tavolo trasversale che metta assieme amministrazione comunale, consiglio comunale, istituzioni regionali e nazionali, forze politiche e sociali della città. E’ la Metropolitana il grande tema di sviluppo del nostro territorio. Noi che abbracciamo l’Etna e il Simeto. Noi che siamo la cerniera ideale tra il suggestivo entroterra agricolo ed il capoluogo etneo. Paternò è una ricchezza geografica naturale che, però, resta bloccata anche nella sua mobilità. Non accessibile a quella che dovrebbe essere l’Area industriale ed alle risorse culturali e naturali. Rimasta indietro di decenni per via di una (mala) politica del passato che ha svilito e disincentivato la creazione della Metropolitana. Non possiamo più permetterci di perdere tempo. *consigliere comunale Gruppo Misto