Chi ha paura degli inceneritori? Di sicuro non la Danimarca: a Copenaghen sta per entrare definitivamente in funzione un impianto che non solo brucia i rifiuti della città, non solo produce energia ma che sorge al centro di un parco pubblico e, dulcis in fundo, ospiterà sul suo tetto una pista da sci. Un altro mondo rispetto all’Italia dove in queste ore ci si interroga se continuare a far funzionare i termovalorizzatori già esistenti. Una sfida aperta a chi teme che questa attività sia incompatibile con la salute pubblica.
Energia elettrica e acqua calda
Il nuovo forno della capitale danese – citato anche da Salvini per ribadire che sui rifiuti «non si torna indietro» – è costato 520 milioni di euro, ha cominciato i test di funzionamento nel 2017 ed è in fase di ultimazione in tutti i suoi dettagli: sorge in un’area verde 5 chilometri a nord della città e sarà gestito da un consorzio pubblico di 5 comuni a cominciare dal municipio di Copenaghen. L’impianto ne sostituirà uno già in funzione, fornirà energia elettrica a 65 mila abitazioni e acqua calda a 150mila. Le tecnologie d’avanguardia consentono all’inceneritore di funzionare a impatto zero: dai camini uscirà infatti solo vapore acqueo.
Parco e pista da sci
Ma la vera sfida è quella di far convivere smaltimento dei rifiuti e presenza degli abitanti di Copenaghen: attorno all’inceneritore c’è un parco con piste ciclabili e impianti sportivi, la progettazione è stata affidata a uno dei più prestigiosi studi di architettura del paese in modo da ridurre l’impatto urbano. Fino all’obiettivo più ambizioso. La pendenza del tetto dell’impianto verrà sfruttata per realizzare una pista da sci lunga 600 metri mentre su uno dei lati dell’edificio è prevista una parete per l’arrampicata libera. Anche in questo caso, i rifiuti serviranno a generare profitto: per accedere all’impianto – ribattezzato Copenhill – occorrerà pagare un pass di circa 10 euro giornalieri.
Corrieredellasera