Di ieri e di oggi, a margine della tragedia consumatasi nella città di Genova con il crollo di un’ampia parte del Ponte Morandi, la polemica montata a Paternò e sui social da parte di uno sparuto gruppo di cittadini che non mancano di porre in essere il proprio contributo in ogni occasione. Oggetto del contendere, dopo l’incredibile crollo di Genova, il ponte di Corso Italia a Paternò. Una infrastruttura per cui da giorni è stato sollevato un vespaio inutile ed anche imbarazzante di battute al vetriolo nei riguardi dell’Amministrazione Comunale ed in particolar modo del sindaco Nino Naso. “Bisogna controllare” oppure “serve prevenzione”, una rappresentanza degli interventi più educati. Ma se da una parte vi è la propaganda all’incontrario, vale a dire la polemica “oppositoria” ad ogni costo, dall’altra parte vi è la realtà. Su questa Amministrazione ognuno può essersi fatto un’idea propria, ovviamente, ma sulla questione ponte di Corso Italia è bene che tutti ricordino che nello scorso mese di novembre, appena otto mesi addietro, questa Amministrazione si fece promotrice di una verifica attraverso una prova di carico a massimo sforzo ed indagini preliminari conoscitive per le criticità delle strutture portanti del viadotto impalcato di Corso Italia sito al chilometro 22+991.
Gli obiettivi, oltre che la prevenzione, furono anzitutto fornire una relazione descrittiva sullo stato del Ponte, sullo stato dei materiali ed effettuare quindi una prova di carico ed una prova vibrazionale sulle campate centrali del viadotto al fine di valutare le condizioni della struttura. Per l’occasione, in collaborazione con tutte le forze dell’Ordine e per stabilire la massima sicurezza, fu stabilita anche una chiusura al traffico veicolare e pedonale lungo il tratto stradale di Corso Italia ricadente in corrispondenza del viadotto stesso e nel sottostante tratto stradale. Gli esiti furono positivi e il traffico veicolare regolarmente ripristinato. E nonostante in alcuni tratti del ponte di Corso Italia a Paternò vi siano alcuni accorgimenti da attenzionare, come alcune ringhiere ed altro del genere, tentare di allarmare i paternesi nel ben mezzo di questo strano e piovoso agosto, mentre si contano le vittime a Genova, non rappresenta soltanto un contributo inutile ma anzi dannoso, perchè può indurre a facili ed errate conclusioni i cittadini più creduloni e coagula forze ritenute sane di questa città attorno ad argomenti che non meritano di essere trattati in questo modo.