Caso Daisy Osakue, identificati i lanciatori di uova. Uno è figlio di un consigliere Pd

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301.0.40320428-U43390708801364Tl-U3010223523194eVD-1224x916@Corriere-Web-Torino-593x443Sono stati identificati dai carabinieri di Moncalieri i tre ragazzi che hanno feritola discobola Daisy Osakue colpendola a un occhio con un uovo lanciato da un’auto in corsa. Si tratta di tre ragazzi maggiorenni di Vinovo, La Loggia e Moncalieri (Torino), che hanno utilizzato una Fiat Doblò, intestata al padre di uno loro, Roberto De Pascali consigliere Pd del comune di Vinovo ed ex candidato sindaco. Quest’ultimo aspetto è stato prontamente rimarcato da Matteo Salvini sui social: «Si trattava solo di cretini mossi non da razzismo ma da stupidità. E uno dei lanciatori è figlio di un esponente del Pd!», ha twittato il ministro dell’Interno.

Il papà amareggiato: «Anche i figli dei consiglieri comunali del Pd fanno delle cavolate. Da padre mi chiedo dove ho sbagliato…» ha detto De Pascali all’Ansa. «Quando senti di certi episodi, non pensi mai che tuo figlio sia coinvolto. Mi dispiace per quello che è accaduto. Ora lui e i suoi amici, che vorrebbero chiedere scusa a Daisy, se ne assumeranno le responsabilità…».
 Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, sono partite dopo le prime dichiarazioni della ragazza e il Doblò è lo stesso segnalato la sera del 25 luglio in strada Genova, a Moncalieri, nel torinese, quando tre donne erano state bersagliate da altri due lanci. Nel corso dell’attività investigativa, sono stati acquisiti i filmati di tutti gli esercizi commerciali delle strade dove sono avvenuti i lanci di uova e dall’analisi dei filmati è stato possibile individuare il numero di targa. Questa mattina, investigatori si sono recati a Vinovo, presso il luogo dove abita il proprietario del furgone, che era regolarmente parcheggiato sotto casa e che riportava evidenti striature di residui di uova sulla fiancata destra.

«I miei assistiti sono ragazzi normali – dice «l’avvocato Alessandro Marampon, che difende i tre giovani denunciati – Né loro, né i genitori hanno mai avuto problemi con la giustizia. Hanno realizzato le conseguenze del loro gesto leggendo i giornali e guardando la tv al mare, dove sono andati dopo l’episodio». «Si sono spaventati, hanno pensato anche di costituirsi – prosegue il legale – ma gli inquirenti li hanno preceduti. Ora sperano che Daisy non abbia conseguenze, né fisiche né professionali, a causa del loro gesto».

Il proprietario è stato accompagnato in caserma e ha chiarito che il veicolo veniva utilizzato spesso dal figlio 19enne, soprattutto di sera. Quest’ultimo, alla presenza del difensore di fiducia, ha ammesso la sua responsabilità in almeno 7 episodi analoghi avvenuti in un paio di mesi e ha fatto i nomi dei suoi complici. Si tratterebbe di due coetanei e verranno tutti denunciati per lesioni e omissione di soccorso. Il giovane ha ammesso che da un paio di mesi per «gioco» lanciava le uova ai passanti.

Corrieredellasera