La fabbrica di troll russa per influenzare l’opinione pubblica italiana

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come-vedere-se-il-PC-e-32-o-64-bit-Windows-101500 tweet a favore della Lega e del M5s a firma russa. È quanto scoperto dal sito di statistica americano Five Thirthy Eight creando un database che ha studiato quasi tre milioni di cinguettii provenienti dagli account associati all’agenzia russaInternet Research Agency. In sostanza, una “fabbrica di troll” targata Mosca per influenzare l’opinione pubblica occidentale, nel caso specifico quella italiana, a favore del Carroccio e del Movimento di Beppe Grillo. La notizia è riportata questa mattina dai quotidiani La Repubblica e Corriere della Sera che riprendono la ricerca americana che racconta di un intervento sistematico sui social  per interferire e manipolare l’opinione degli italiani.

Un esempio? Il tweet sul figlio di Poletti, l’ex ministro del lavoro,  finito al centro di un’aspra polemica perché il suo giornale incassava i finanziamenti pubblici. Ebbene all’origine della viralità dello scandalo a 140 caratteri ci sarebbe Noemi, un account fakecon più di 50mila seguaci che rilanciò la bufala rendendola appunto, virale. Un profilo che poi sparì, raccontano i quotidiani. La sua fake news fu scoperta poi da David Puente. Dietro si nasconde la mano dell’Internet Research Agency, un’agenzia con sede aSan Pietroburgo con ben 400 dipendenti. 

 A scoprire il giro di tweet – è retweet soprattutto – è stato il sito americano guidato da Nate Silver, con la collaborazione di alcuni docenti universitari. Il sistema venuto alla luce è stato studiato così: 2.973.371 cinguettii provenienti da circa 3mila account caricati nel database aperto con tanto di autore, testo, data e tipologia di tweet, ovvero se originale o un retweet. Nove vastistissimi Excel che raccolgono tutto. I file interessati dalla ricerca vanno dal febbraio 2012 a maggio 2018.  Ma il picco di messaggi va dal 2015 al 2017. Non solo messaggi in inglese a favore di Donald Trump, dunque. Ma anche cinguettii in italiano a favore dei partiti populisti nostrani e delle loro posizioni. Secondo i dati raccolti l’ordine non è quello di formulare contenuti originali e lanciarli nella discussione politica italiana: i troll russi per lo più rilanciano altri profili social con forte seguito tra i populisti e vicini ai loro temi.

Putin è l’unico grande statista e uomo di pace, Usa sono guerrafondai”, è l’esempio riportato  a firma “belkastrelka”. Ma ce ne sono molti altri, tutti provenienti da San Pietroburgo, che interagivano con i profili dei sostenitori Lega e M5s.  “Brianwarning” il 21 gennaio 2016 rilancia un post italiano che si interroga sull’eventuale uscita dall’Ue della Gran Bretagna dopo il referendum. A un contenuto relativamente neutro si nota che i profili collegati sono spiccatamente politici e vicini all’area M5s. C’è poi “SoqqadroM”, attivo fino a ieri 1 agosto, che twittava a favore del sovranista Marcello Foa come presidente Rai. Un altro account è quello di Elena07617349, ora cancellato, ma fino a primavera 2017 associato a contenuti contro Obama, contro Matteo Renzi e contro gli sbarchi. Un profilo attenzionato anche da Robert Mueller, procuratore speciale per le indagini del Russiagate. Elena inizialmente si esprimeva in inglese, per poi passare all’italiano. Una strana connessione. Sempre di Elena07617349 si trovano molti dialoghi in italiano con 123stoka #iostoconsalvini.