Due naufragi, uno nell’Egeo, l’altro al largo della Tunisia. Sono 48 i corpi senza vita ripescati finora in seguito al naufragio al largo delle isole tunisine di Kerkennah. Lo ha riferito il ministero dell’Interno tunisino nel suo ultimo comunicato sulla tragedia per la quale la procura di Sfax ha aperto ieri un’inchiesta. Mancherebbero all’appello ancora decine di persone: secondo un superstite, a bordo dell’imbarcazione vi erano almeno 180 persone. Quelle finora tratte in salvo sono 68, delle quali 60 di nazionalità tunisina, 2 marocchini, 1 libico e 5 di altri paesi africani. All’ospedale Habib Bourguiba di Sfax sono iniziate le operazioni di identificazione dei cadaveri.
E sono nove i migranti, tra cui 6 bimbi, morti dopo che il motoscafo sul quale viaggiavano è affondato al largo delle coste turche, nell’Egeo orientale. Lo riferisce l’agenzia di stato turca, Anadolu. In base a quanto si è appreso, il motoscafo ha registrato un’avaria nel distretto di Demre, nel golfo di Antalya, luogo molto frequentato dai turisti. Cinque persone sono state tratte in salvo e una è tuttora dispersa. Le vittime sono due uomini, una donna e sei bambini. Secondo l’agenzia Dogan, i migranti stavano cercando di raggiungere l’Europa anche se la meta precisa non è nota. L’approdo in un paese Ue più vicino alla loro rotta è la piccola isola greca di Kastellorizo, di fronte alla cittadina turca di Kas. Le identità e la nazionalità delle vittime non sono state rese note.