La festa va in onda solo a metà, nel cuore della Roma imperiale. E’ a pochi metri dal Colosseo che Chris Froome trionfa per la prima volta al Giro d’Italia, immerso nella maestosità della grande bellezza. Doveva essere una passerella suggestiva, in quel museo a cielo aperto che è il centro della Capitale del mondo, si è trasformata nella salita più dura sul piano dell’immagine, come nemmeno il Colle delle Finestre, lo sterrato dove si è decisa la corsa rosa. Lo show è stato offuscato dal grottesco, che ha cominciato a pedalare assieme ai 149 superstiti di una scorribanda di tre settimane, partita da Israele e conclusa nell’altra città eterna. Ma tutti avevano immaginato un finale diverso. Invece, dopo pochi chilometri, i corridori hanno cominciato a parlare fra loro, quindi con i giudici di gara, rappresentati da Rossella Bonfanti. Vari conciliaboli con Elia Viviani (“quello che vogliamo è che l’ultimo giorno di corsa il tempo sia neutralizzato, perché non si può perdere un giro all’ultima tappa.