«Sono fiera di essere una donna e di essere una femminista». Lo scrive entusiasta su The Royal Family, il sito ufficiale di Buckingham Palace, la neoDuchessa del Sussex, Meghan Markle, e non mi resta che accodarmi al giudizio che, su di lei, aveva dato Carlo Rossella («è una radical chic»). Ovviamente, con una dichiarazione del genere la stampa sta già andando in brodo di giuggiole, con alcuni passaggi della cerimonia di sabato – l’ingresso solitario della sposa in chiesa, il coro gospel e la sua irrituale impazienza («posso baciarti ora?») -, subito elevati a gesta eroiche, capolavori di emancipazione.
Invece io, che delle femministe non mi fido, comincio a pensare che sulla neo Duchessa del Sussex avessero ragione i suoi fratelli: Samantha, che l’ha descritta come una donna ambiziosa e arrampicatrice, e Tom, che le ha provate tutte per mettere in guardia il secondogenito di Lady D («più si avvicina il giorno del matrimonio, più è chiaro che stai compiendo l’errore più grave nella storia dei royal wedding»). In ogni caso, cavolacci di Harry, che nella peggiore delle ipotesi ora sta comunque con una donna bellissima (suo padre, per dire, temo non possa dire lo stesso). Anche se ciò non impedisce di rilevare che sia assai comodo fare le femministe con le corone degli altri.