Aumenta il coro di esperti Usa che non crede alla data di scadenza stampata sulle confezioni di farmaci. Ma l’autorita’ americana in materia, la Food and drug administration (Fda), mantiene il punto fermo: il consiglio e’ non usare i prodotti scaduti, in quanto potrebbero essere non efficaci o in alcuni casi dannosi. Vari gruppi ed associazioni mediche hanno invece chiesto che la data di scadenza venga almeno allungata. Sino ad oggi, solo nel caso di gravi carenze di medicinali salva-vita, la Fda ha autorizzato l’uso di farmaci scaduti:e’ stato il caso di un prodotto anti-epilessia lo scorso anno, del Tamiflu antinfluenzale nel 2013 o di soluzioni saline ospedaliere. Ma molti medici hanno confessato ai media Usa di fare loro stessi uso di pillole che hanno passato la data di scadenza: “Penso che quasi tutti usino questi farmaci”, ha detto la tossicologa del Children hospital di Kansas city,Jennifer Lowry. “Probabilmente buttiamo nella spazzatura l’equivalente di 60-70 miliardi di dollari in farmaci scaduti ogni anno – ha osservato Ajaz Hussain, presidente dell’Istituto Nazionale per l’Educazione Farmacologica ed ex commissario della Fda, confessando di consumare a sua volte medicine vecchie. Numerosi studi hanno comprovato che una serie di medicinali, soprattutto in pillole, e se correttamente conservati a temperature non troppo alte e perlopiu’ al buio, funzionano per molti anni. In un caso, alcuni analgesici e antistaminici addirittura degli anni ’60 avrebbero mostrato di essere ancora efficaci mezzo secolo dopo. Ansa