E’ la Sicilia la regione che sconta la quota più alta di persone che vivono in condizione di grave deprivazione, ovvero in forte difficoltà economica, risultando, tra l’altro, in ritardo con bollette e affitti, o non potendosi permettere una settimana di vacanze. Nella regione l’incidenza del fenomeno arriva al 26,1% nel 2016, toccando così uno su quattro, in tutto 1,3 milioni di siciliani. Lo rileva l’Istat in ‘Noi Italia’, dove per l’intera Italia registra un indice più che dimezzato rispetto al dato della Sicilia (12,1%).
Nel 2015 le famiglie residenti in Italia hanno percepito un reddito disponibile netto pari, in media, a 29.988 euro (circa 2.500 euro al mese). Lo rileva l’Istat nel rapporto ‘Noi Italia’. Tuttavia, data “l’asimmetricità della distribuzione dei redditi, la maggioranza delle famiglie ha conseguito un reddito inferiore all’importo medio”: per il 50% infatti non si è andati oltre ai 24.522 euro (circa 2.044 euro al mese). In statistica si parla in questo caso di reddito mediano, misura che “mostra una differente distribuzione territoriale: nel 2015 la provincia autonoma di Bolzano registra il valore più elevato (33.479 euro), con oltre 15.000 euro di scarto dalla Sicilia, ultima regione nella graduatoria”, che presenta un importo quasi dimezzato (17.901 euro). Sempre nel 2015, la diseguaglianza, misurata in termini di concentrazione del reddito, è “più elevata in Sicilia, mentre nelle regioni del Nord-est si riscontra una maggiore uniformità”. Nel confronto con l’Ue, “l’Italia si posiziona al ventunesimo posto (0,331), con un valore più elevato di quello medio europeo (0,308)”.