Non c’è solo Alessandro Di Battista. L’odio chiama odio e a quanto pare il livore del grillino d’America fa scuola nel Movimento. Dopo i continui insulti del Dibba e la definizione di Berlusconi come “male assoluto”, dopo la (folle) teoria di Danilo Toninelli nel considerare “geneticamente diversi” Forza Italia e Berlusconi e dopo le battute di Beppe Grillo negli spettacoli teatrali, ora un consigliere comunale di un piccolo paesino emiliano va ben oltre. Arrivando a chiedere la morte del Cav. Gli atti in fondo dicevano chiaramente che la chiusura della tragedia sarebbe stata proprio questa. Se la testa del pesce (Grillo, Toninelli, Di Battista) insulta, alla fine a puzzare è tutto il pesce. Quest’ultima ingiuria lo dimostra.
Lo screenshot del post pubblicato sulla bacheca Facebook da Rajinder Singh, consigliere comunale e capogruppo del M5S a Campagnola Emilia, gira da qualche giorno su smarphone e social network. Online sulla pagina “pubblica ma personale” del consigliere (e sul suo account Twitter) non c’è rimasta molto, perché appena sono scoppiate le polemiche l’eroico grillino s’è catapultato a cancellarlo.
Il testo del post è chiaro: “Berlusca, se vuoi risolvefino a ieri sera (domenica sera, ndr) dopo le 23 non c’era alcun commento e anche dopo che gli ho fatto notare la gravità di quanto detto non si è mai scusatore tu la situazione in Siria, muori è l’unico modo”. Le avversità politiche vanno bene. Anche i risentimenti son concessi in politica. E agli insulti ci si può pure abituare, soprattutto in una fase così concitata. Ma gli auguri di morte sembrano davvero troppo. “In politica non possono esistere nemici, ma solo avversarsi – attacca Galeazzo Bignami, capogruppo di Fi al consiglio regionale e neodeputato – L’odio che le sinistre riversavano su Berlusconi oggi lo riversano i 5stelle che hanno ormai surrogato il Pd a sinistra anche in questo”.
Il diretto interessato, in realtà, ha tentato ieri un’estrema difesa. Seppur debole. “Quelli che mi accusano sono falsi!”, dice Rajinder Singh contattato dalla Gazzetta di Reggio. “Hanno tagliato il post. Sotto c’era un mio commento che spiegava che il post era copiato da un’altra persona. Ma quando ho visto che le chiamate sul mio cellulare continuavano l’ho cancellato”.