«Non possiamo far finta di essere in un tempo normale, c’è un dubbio che attraversa molti dei nostri Paesi europei sull’Europa, una sorta di guerra civile europea sta emergendo: stanno venendo a galla i nostri egoismi nazionali e il fascino illiberale». Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, intervenendo al Parlamento europeo. Macron ha incentrato il suo discorso sulla necessità di rifondare l’Unione facendo prevalere gli interessi comuni, anziché i nazionalismi che creano divisioni. «Di fronte all’autoritarismo che ci circonda – ha sottolineato – la risposta non è la democrazia autoritaria ma l’autorità della democrazia». Macron ha fatto appello ai deputati a non abbandonare la «democrazia liberale»: «Il peggiore errore – ha detto — sarebbe di abbandonare il nostro modello e la nostra identità».
Uno dei nodi irrisolti che scatenano gli egoismi nazionali è inevitabilmente quello dell’accoglienza dei migranti e Macron non ha eluso l’argomento: «Entro la fine della legislatura – ha spiegato – dobbiamo sbloccare il dibattito avvelenato sui migranti, sulla riforma di Dublino e la relocation: propongo di creare un programma europeo per finanziare le comunità locali che accolgono e integrano i rifugiati».
Il presidente della Commissione ha chiesto di evitare di «dividere gli uni e gli altri», augurandosi che «il fossato che divide l’Europa tra Est e Ovest sia riempito da un’ambizione comune condivisa».