La statua è troppo nuda, offende i musulmani. Proprio come accadde per la visita del presidente iraniano in Italia, quando i Musei capitolini velarono i nudi, una statua di Epaminonda è stata coperta con un drappo rosso e un dipinto di un nudo è stato spostato per non irritare le assocazioni musulmane.
A denunciarlo è Mario Cappelli Steccolini il pittore e scultore autore delle opere in mostra a Cairo Montenotte, nel Savonese. “Alla faccia di chi ha detto che era una mia trovata pubblicitaria; hanno coperto Epaminonda!”, ha scritto sulla sua pagina Facebook. E poi ha aggiunto: “Sia chiaro, Epaminonda è stato coperto dai musulmani per esigenze loro cerimoniali. Il quadro l’ho tolto io a loro richiesta. L’Amministrazione non ha colpe”.
A Palazzo di città dove le opere erano esposte, infatti, era previsto nelle scorse ore un convegno interreligioso con la Confederazione islamica italiana e la Federazione islamica della Liguria. Che smentiscono però qualsiasi richiesta di censurare i nudi: “Il quadro non l’avevamo nemmeno visto, ed è stato l’artista che si è fatto avanti per toglierlo”, dice a La Stampa il presidente della federazione Lahcen Chamseddine, “Abbiamo poi posato il drappo sulla statua, visto che la mostra sarebbe stata aperta il giorno dopo, semplicemente perché lì avevamo ricostruito la rappresentazione dell’antica cerimonia del tè e ci serviva uno sfondo a simboleggiare le dune del deserto per le fotografie. Noi rappresentiamo l’Islam moderato, non siamo integralisti. Non chiediamo di togliere i crocefissi o di coprire statue, e difatti c’erano molte altre statue di quel tipo e nessuna è stata coperta. Chi vuole fare polemica non ha capito il nostro messaggio“.