CATANIA – Raccontare la vita, gli amori, i successi ma anche le insicurezze e i tormenti di Frank Sinatra, uno dei personaggi più carismatici dell’intrattenimento internazionale amato ed apprezzato da uomini e donne di tutte le età, non è semplice. Il rischio di poter tralasciare anche involontariamente qualcosa dell’imponente storia umana e professionale di un grande del novecento è elevato. La commedia musicale “Sinatra The Voice” scritta e diretta da Gisella Calì con le coreografie e la direzione artistica di Erika Spagnolo, per una produzione Life Vision e Danz&venti, riesce a superare con ottimi risultati l’ambiziosa prova. Sul palco del teatro Ambasciatori tra superbe coreografie realizzate dai performer della Escompany e una scenografia sempre in movimento capace di ricreare set cinematografici, night e studi televisivi Dario Castro perfetta voce e volto di Frank Sinatra canta e balla insieme ad un eccellente Alessandro Incognito nei panni del fraterno amico Dean Martin ottenendo un crescendo di applausi e partecipazione del pubblico in sala, che con difficoltà riesce a stare seduto sulle note di “Fly me to the moon”, “Mambo italiano” o “That’s Amore”.
Un atto unico che racconta in maniera diretta e precisa il tormentato amore con Ava Gardner, interpretata da una straordinaria Maria Cristina Litrico, dal primo galeotto incontro al night “Blue Note” causa della separazione con la moglie Nancy Barbato, fino all’addio definitivo a Londra con la diva di Hooywood dopo la scoperta della volontaria interruzione di gravidanza. La disperazione e l’impotenza davanti alla prematura scomparsa dell’amico e non semplice agente George Evans, un ottimo Cosimo Coltraro, che incarna la guida e la coscienza del cantante, descrive la solitudine di un uomo osannato ed invidiato dal mondo ed affamato d’amore, che non riesce a trovare pace pur essendo il padrone del mondo. Grandi applausi e commozione per la scena finale dove sulle note dell’immortale “My Way” vengono proiettate le immagini più belle di “The Voice” dalla vittoria dell’Oscar per l’interpretazione di “Da qui all’eternità”, alle donne che l’hanno accompagnato durante il suo cammino passando per i tanti scandali di cui è stato protagonista per uno spettacolo capace di raccontare magistralmente la storia di un semplice figlio di emigranti siciliani diventato leggenda.