Il via libera è arrivato, già deciso l’elenco delle questure. Parte la sperimentazione della pistola elettrica taser, che serve a immobilizzare le persone con una scossa e consente di avere un’alternativa al manganello e soprattutto alle armi da fuoco. Si comincia a Milano, Brindisi, Caserta, Catania, Padova e Reggio Emilia. La circolare firmata dal capo della direzione anticrimine è partita il 20 marzo. Appena i poliziotti avranno misurato gli effetti del dispositivo e soprattutto testato l’utilizzo si andrà a regime in tutta Italia. Una procedura che coinvolge anche i carabinieri.
Già dal 2014 era stata valutata la possibilità di questa nuova dotazione per le forze dell’ordine, soprattutto per chi è impiegato nei servizi di ordine pubblico. Ma soltanto negli ultimi mesi si è arrivati a una soluzione condivisa con i sindacati che si erano molto spesi per ottenere la pistola «per essere al passo con le polizie di tutta Europa». Agli inizi di gennaio si è dunque scelto il modello da usare. Il taser di dotazione sarà l’«X2 con scarica elettrica ad intensità regolare con durata controllata di 5 secondi; sistema di mira con doppio puntatore laser, uno per ogni dardo; possibilità di colpire il bersaglio fino a 7 metri di distanza; colpo di riserva, quindi se si dovesse mancare il bersaglio sarà possibile sparare nuovamente senza dover per forza caricare il taser manualmente». Inoltre «ogni operatore avrà sulla propria divisa una particolare telecamera a colori ad alta definizione — dotata anche di visione notturna — che si accende automaticamente non appena viene tolta la sicura dell’arma, così da controllarne l’operato». Corriere