di Redazione
Il 4 marzo si avvicina e le candidature nei vari schieramenti iniziano a schiarirsi. Nello scacchiere del Centrodestra, composto da quattro “gambe” costituite da Lega, Fratelli d’Italia, la lista centrista “Noi con l’Italia – Udc” e Forza Italia, con quest’ultima a traino dell’intera coalizione, si stabiliscono le ultime strategie in vista del deposito delle liste elettorali nei rispettivi collegi e nelle rispettive circoscrizioni in tutta Italia. Non fa eccezione la Sicilia, che vede profilarsi una situazione unica nel suo genere: il presidente della Regione Nello Musumeci, fresco di elezione in seno al Centrodestra, si dimostra essere maggiormente indipendente di quel che sembrava già prima del voto, e sempre più si concretizza la possibilità che possa confluire con candidati propri nelle liste presentate da Fratelli d’Italia in Sicilia, dove il governatore potrebbe indicare alcuni suoi uomini in quota “Diventerà Bellissima”, il suo movimento politico costituito in un’assemblea fondativa proprio alcuni giorni dopo la sua elezione a Palermo.
Ed intanto la sfida più importante sarà quella all’interno di Forza Italia nella definizione delle candidature. I nomi del cosiddetto uninominale, vale a dire quelli che andranno concordati a rappresentanza delle intere coalizioni e partiti, fanno scricchiolare tutto. Più di difficoltà di altri avranno gli uscenti, in una corsa al riposizionamento. Tra questi spicca certamente il senatore paternese Salvatore Torrisi, eletto nel 2013 nella lista Il Popolo della Libertà, poi confluito nel partito di Angelino Alfano Nuovo Centrodestra in maggioranza con il Centrosinistra, quindi in Alternativa Popolare.
Poi lo scontro, le frizioni, le incertezze sul futuro e l’elezione a presidente in Commissione Affari Costituzionali al Senato, ed il progressivo passaggio di ritorno a Forza Italia. Da qui la naturale (per alcuni non lo è) ricandidatura proprio con il partito azzurro, dopo un girotondo lungo cinque anni. Un’eventuale candidatura del senatore, in Forza Italia, che non sembra andare bene alla classe dirigente del partito catanese ed in particolar modo nella Provincia di Catania. La prospettiva che Torrisi possa andare a ricoprire il posto da candidato nell’uninominale nel collegio di Paternò per l’intero Centrodestra, e forse anche un posto quasi certo nel proporzionale, ha fatto saltare dalla sedia tutti i (più o meno) big forzisti, tanto da averli spinti ad una lettera indirizzata al commissario regionale in Sicilia di Forza Italia, Gianfranco Miccichè e al coordinatore catanese Salvo Pogliese. Oggetto: “Con nostro rammarico apprendiamo che sussiste la possibilità di candidature di soggetti che sono stati elettoralmente assenti nell’ultima campagna elettorale regionale o addirittura presenti sotto altro simbolo o partito”. Il profilo del senatore Torrisi in effetti corrisponderebbe. Si attendono ulteriori sviluppi.