Berlusconi rilancia: “Io in campo. I grillini sono la rovina del Paese”

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“Sento il dovere di tronare in campo, ho più di 70 anni ma mi sento un giovanotto: mi sento 40 anni e mi comporto come se li avessi”, ha detto il Cav. Che poi ha spiegato: “Quando Mariastella Gelmini mi ha parlato di questa iniziativa, non avevo presente la contemporaneità con la Leopolda, questa contemporaneità c’è stata, ma se l’appuntamento del Pd ha parlato ai giovani, noi invece abbiamo sentito tutta l’Italia, noi siamo attentissimi alla voce del paese. Abbiamo parlato con i professionisti l’Italia che procede che crea posti di lavoro benessere e ricchezza”. L’ex premier poi ha messo nel mirino Alfano: “Che senso ha votare un Alfano di qua e poi trovarcelo con la sinistra? Quando saremo maggioranza cambieremo anche la Costituzione: e introdurremo un rigido vincolo di mandato”.

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia

“Lega e Fdi alleati, non concorrenti”

Berlusconi ha poi parlato del centrodestra svolgendo il solito ruolo di federatore e collante: “Il programma del centro destra “venuto fuori” dalle consultazioni con le componenti della società è “un programma che ho già presentato ai nostri due alleati Lega e di Fratelli d’Italia”, è stato “condiviso e ci siamo dati un prossimo appuntamento. È un programma work in progress che può essere arricchito e completato e l’ho consegnato ai vertici delle associazioni. L’ho consegnato a tutte le componenti del centro destra compresa la quarta gamba che si sta formando. Questa questa gamba sarà composta dalla “formazione di più di dieci piccoli ressemblement politici e a tutti ho chiesto di darci i loro suggerimenti. Il mio lavoro in questi ultimi mesi è stato quello di contattare chi lavora, chi produce e crea posti di lavoro e benessere; da questo è venuto fuori un programma presentato a Lega e Fratelli d’Italia”, con i due alleati “ci siamo dati un prossimo appuntamento. Dal notaio si portano le persone di cui non si ha fiducia, noi non siamo concorrenti mai, noi siamo alleati, siamo contenti dei voti che prenderanno la Lega e Fratelli d’Italia, insieme avremo la maggioranza per governare il paese e fare quella rivoluzione liberale che riteniamo fondamentale per il futuro dell’Italia”.

La squadra di governo

Silvio Berlusconi si sente già in tasca la vittoria elettorale della tornata primaverile e intanto veste i panni dell’allenatore della compagine del centrodestra. Così alla contro Leopolda milanese forzista parla della formazione governativa in caso di vittoria. La squadra sarà di 20 ministri “12 che vengono dalla società civile e solo 8 dalla politica: 3 di Forza Italia, 3 della Lega e 2 di Fratelli d’Italia”. Per poi aggiungere “dovremo far spazio alla quarta gamba” riferendosi alla nascente lista centrista a cui stanno lavorando Enrico Costa e Lorenzo Cesa.

“I grillini la rovina del paese”

Il leader azzurro poi ha continuato: “Ho approfittato di qualche giorno di pausa per pensare e guardare al futuro a un futuro diverso dell’Italia. Nel ’94 siamo scesi in campo per evitare il pericolo dei comunisti al potere. Oggi c’è il pericolo che al potere vadano a grillini che non hanno né arte né parte, che si fanno comandare da un vecchio comico. E di quelli che hanno spedito in parlamento l’87% non ha mai fatto una dichiarazione dei redditi e non ha mai lavorato, vivono di indennità parlamentare, sono professionisti della politica. Come possono fare qualcosa di buono per il nostro Paese? Nessuno può ritenerli adatti a prendere in mano il governo. Sono senza esperienza e competenza, sono impreparati e dominati da pauperismo e invidia sociale, che può trasformarsi in odio verso il ceto medio e chi produce. Porterebbero alla rovina l’Italia tutta: non passeranno”. E ancora: “I Cinquestelle hanno un frontman che si chiama Di Maio, un faccino pulito, che ha fallito alle facoltà di legge e ingegneria, ha fatto solo un mestiere: lo steward al San Paolo per vedersi gratis le partite del Napoli”. Berlusconi poi si concede una battuta su Scalfari, che ha dichiarato di preferire lui a Di Maio: “È stato colpito dalla follia lungimirante di Erasmo da Rotterdam, credo che abbia cambiato letture anche: ritengo che abbia letto un po’ meno la Repubblica di Platone e un po’ di più la Politica di Aristotele”. IlGiornale.it