Incontro questa mattina in Prefettura a Catania tra il sindaco di Paternò Nino Naso, il Prefetto di Catania, i rappresentanti delle sigle sindacali e il dott. Franz Di Bella per la Di Bella Group. Durante l’incontro è emersa la volontà da parte di Di Bella Group di far sorgere a Paternò una nuova società che tenti di riassorbire – anche se in un primo momento solo parzialmente – la forza lavoro della ex società di call center Qé, oggi definitivamente fallita. La nuova realtà imprenditoriale, che dovrebbe nascere a settembre e con base gli ex uffici del call center Qé di proprietà di Di Bella Group, sarebbe in realtà un polo tecnologico e di informatizzazione per società bancarie, per la Pubblica Amministrazione. La prospettiva, oggi, sarebbe quella di avviare nuovamente anche le attività di call center per alcune delle commesse anche pubbliche di cui prima era riferimento il call center Qé.
Grande soddisfazione esprime il sindaco di Paternò Nino Naso: “Questo è un grande giorno per la nostra città – dichiara il primo cittadino – grazie alla perseveranza e la determinazione dei rappresentanti dei lavoratori dell’ex Qé, con in testa Valentina Borzì e Giovanni Arcidiacono, la condizione occupazionale dei moltissimi lavoratori dell’ex call center sembra essersi finalmente risolta dopo molti mesi di battaglie istituzionali e sindacali, ed anche grazie all’ impegno e alla perseveranza di realtà imprenditoriali sane del nostro territorio come la Di Bella Group rappresentata dal dott. Franz Di Bella in tutti i più importanti tavoli tecnici Regionali. Questa Amministrazione – prosegue il sindaco Naso – ha avviato un percorso di dialogo istituzionale e di condivisione delle politiche sociali e occupazionali della città tali da far sentire chi amministra vicino alle esigenze e le necessità dei lavoratori paternesi. L’auspicio adesso – conclude il primo cittadino – è che progressivamente e compatibilmente con le esigenze imprenditoriali e del nuovo piano industriale della nuova società, giovani e meno giovani paternesi possano ritrovare la serenità”.