PALERMO – Per il naufragio della Costa Concordia, avvenuto il 13 gennaio 2012 vicino all’Isola del Giglio con un bilancio di 32 morti, la Corte di Cassazione ha condannato l’ex comandante Francesco Schettino a 16 anni di reclusione, che si è subito costituito nel carcere di Rebibbia per scontare la pena. “Questa sentenza se l’è ampiamente meritata.
Per le sue bugie e per il poco rispetto che ha avuto, anche dopo, nei confronti delle vittime di quel terribile naufragio”, commenta Elio Vincenzi, marito di Maria Grazia Trecarichi, originaria di Leonforte, la donna morta nel naufragio del 13 gennaio del 2012 e i cui resti sono stati trovati, solo grazie al Dna nell’ottobre del 2013. Vincenzi ha patteggiato un risarcimento danni con la Costa Crociera. “Sono ultrasessantenne – dice – ed avevo allora una figlia minore. Temevo di non vedere la fine del processo”.