A Palermo il candidato più giovane al Consiglio Comunale: 21 anni

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Alessandro Fricano, classe 1995, è forse il più giovane candidato alle prossime amministrative a Palermo.

Alessandro Fricano, classe 1995, è forse il più giovane candidato alle prossime amministrative a Palermo.

PALERMO – “Sogno una città più internazionale, ho apprezzato quanto fatto finora da Orlando per rendere più accogliente Palermo, è vero che oggi questa città ha più autostima, e per questo ho scelto di candidarmi come consigliere comunale per la ‘Lista democratici e popolari’ a sostegno dell’attuale sindaco”. A parlare è Alessandro Fricano, classe 1995, è forse il più giovane candidato alle prossime amministrative a Palermo. A soli 21 anni ha già le idee chiare: “Ripartire da lavoro e periferie è un imperativo categorico per frenare la fuga dalla città dei miei coetanei – dice -. Come mai non ho scelto i 5stelle? Non sono mai stato sedotto dall’idea di un uomo solo al comando. Sono mossi da un malcontento diffuso ma non arrivano mai a soluzioni concrete; a giudicare dalle critiche che ha mosso finora all’amministrazione attuale, la candidatura di Forello mi sembra figlia di inesperienza e malafede”. Alessandro l’esperienza in politica l’ha messa in campo per le europee del 2014, a sostegno di Patrizia Valenti, ex vicepresidente della regione.

E sul perché un giovane come lui scelga di correre per un “anziano” come Orlando, spiega: “Con il tram e la mobilità sostenibile ha permesso alla città di rivivere, l’ha resa capitale della cultura attraendo molti turisti, ha creduto nell’accoglienza. Non è un fattore anagrafico, se penso allo slogan del candidato Ismaele La Vardera ‘Palermo prima di tutto’ mi sento lontanissimo. I palermitani sanno di essere un esempio di accoglienza”. E Ferrandelli? “Come può essere un’alternativa uno che ha cambiato così tanti partiti? I cambi di casacca sono un cancro della politica siciliana e farsi sostenere da Miccichè o Cuffaro non è un segno di svolta, mi spiace ma credo abbia scelto dei compagni di viaggio che sono la negazione di un cambiamento culturale”. Tra le battaglie che più stanno a cuore ad Alessandro c’è “la rimozione delle barriere architettoniche negli edifici comunali”, aggiunge, ma se malauguratamente non dovesse farcela? “Ripartirò dal mio risultato per un progetto più grande – risponde – la mia campagna non finisce l’11 giugno, a prescindere da quale sarà il risultato il mio obiettivo è dare rappresentanza a una generazione nelle istituzioni”. E alla domanda se teme un forte astensionismo tra i suoi coetanei, ribatte: “Prima dell’inizio della campagna ero convinto fossero tutti stanchi della politica, ma mi sono dovuto ricredere: i giovani sono stanchi solo della cattiva politica, e per me scoprirlo è stata davvero una bella sorpresa”. (ANSA).