Le persone particolarmente sensibili sono state etichettate in tantissimi modi. Le hanno definite fragili, troppo emotive o eccessivamente drammatiche. Ma una persona sensibile non è solo lacrime e sentimenti contrastanti. Chi ha una personalità empatica è geneticamente predisposto ad agire in un certo modo ed ha un approccio completamente diverso all’ambiente circostante. E non è detto che sia un male.
Ecco una lista di motivi che spiega perché queste persone si comportano diversamente da quelle più “insensibili”.
I rumori troppo forti, le decisioni importanti e le grandi folle possono destabilizzare le persone sensibili, costringendole a prendersi un momento di riflessione per ritrovare il giusto equilibrio. Succede perché hanno una reazione emotiva particolarmente forte, secondo Elaine Aron, autrice di “The Higly Sensitive Person”, tra i primi ricercatori ad occuparsi di questo tratto della personalità. “Tendono ad analizzare ogni cosa nei minimi particolari”, ha spiegato Aron all’HuffPost. Esaminano ciò che le circonda e gli eventi delle loro vita basandosi sulle emozioni. Se una circostanza è particolarmente coinvolgente, la “sentiranno” in maniera più forte.
Avete rimodernato il salotto? Avete litigato col vostro partner durante la cena? I soggetti sensibili riescono a percepire anche i cambiamenti più sottili, che si tratti di una caratteristica fisica o di un certo stato emotivo. Come spiega Aron: “Hanno un intuito speciale di cui spesso gli altri non si accorgono”.
Questa capacità le guida anche nelle relazioni. Di solito, notano comportamenti insoliti che gli altri non percepiscono. Se, ad esempio, vi esprimete in modo diverso o scrivete un messaggio stranamente piccato (pensate anche alle virgole o ai punti esclamativi), lo noteranno quasi sicuramente.
Vivono le relazioni intensamente.
Le persone più sensibili sono sempre in cerca di un legame profondo. Secondo la ricerca di Aron tendono ad annoiarsi più in fretta della vita coniugale perché, col tempo, viene naturalmente a mancare quello scambio intenso che c’è all’inizio di ogni relazione. Non c’è da allarmarsi. Aron spiega che la “noia” non porta questi soggetti ad allontanarsi ma li rende più inclini a cercare nuovi stimoli nel rapporto.
Per avere una relazione duratura, una persona sensibile deve poter comunicare chiaramente i propri desideri e trovare un partner che capisca che l’emotività fa parte della sua natura. “Non possono fare a meno di esprimere ciò che sentono”, ci spiega Aron. “Mostrano la loro collera così come la loro felicità. Comprendere questa caratteristica è fondamentale”.
A volte preferiscono fare da soli.
Gli individui più sensibili danno il meglio in ambienti molto tranquilli, soprattutto sul luogo di lavoro. Secondo Aron: “Gli spazi condivisi non sono il massimo per loro”. La tendenza ad agire sempre in solitaria non riguarda solo l’ambiente lavorativo. Spesso evitano gli sport di gruppo o le attività fisiche perché credono che ogni loro movimento venga passato in rassegna”, come ha spiegato Ted Zeff, ricercatore e autore di numerose pubblicazioni su questo tipo di personalità.
Potrebbero essere più sensibili alla caffeina o all’alcol.
Non succede sempre, ma la Aron spiega che i soggetti più sensibili possono avere una reazione fisica più forte dopo l’assunzione di stimolanti come caffeina o alcol, stando ai risultati dei test che ha condotto per la sua ricerca. Inoltre, quando sono affamati tendono ad essere maggiormente nervosi.
I contrasti generano loro ansia.
Il conflitto mette le persone sensibili in una posizione scomoda. Di solito, adottano due approcci differenti, spesso in contraddizione tra di loro. “Sono combattute tra due scelte: esprimere ciò che sentono o tirarsi indietro perché non vogliono suscitare una reazione violenta negli altri”, spiega Aron “Diventano piuttosto ansiose nei contesti in cui la loro sensibilità (o un’altra caratteristica) viene giudicata”. D’altra parte, riescono a gestire meglio i dissapori. Grazie alla loro capacità di empatia sanno mettersi nei panni dell’altra persona e capire il punto di vista altrui.
Alla fine quello che conta davvero è accettare la propria sensibilità, non combatterla. “Queste persone sono amici, leader e partner ideali”. Il messaggio? Continuate a vivere le vostre emozioni, anche quando state per scoppiare a piangere. Questo post è stato pubblicato per la prima volta su HuffPost Usa ed è stato poi tradotto dall’inglese da Milena Sanfilippo.